Carceri: Molotov contro la Polizia penitenziaria, dalle parole si passa ai fatti

Roma–“Il vile incendio delle autovetture private di due Poliziotte penitenziarie avvenuto nella notte all’interno del parcheggio riservato al personale della Casa Circondariale femminile di Roma Rebibbia è atto gravissimo, di vera e propria violenza, che si unisce a una molteplicità di intimidazioni, fatteanche di scritte sui muri delle città, volantinaggio e telefonate minatorie. Il segnale sembra chiaro, dalle parole si sta passando ai fatti”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, a seguito dell’incendio di due autovetture di altrettante appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria avvenuto la scorsa notte presso il carcere femminile di Roma Rebibbia. Il fuoco sarebbe stato appiccato tramite il lancio di bombe molotov. “Dopo i fatti di Santa Maria Capua Vetere e gli strumentali attacchi a tutto il Corpo di polizia penitenziaria e, più in generale, alle forze dell’ordine messo in atto conun’unica strategia, ma con differenti modalità da diversi settori e frange estremiste– prosegue il Segretario della UILPA PP –, abbiamo detto a più riprese che, da un lato, occorre un cordone di solidarietà della parte sana del Paese intorno a coloro che difendono le istituzioni democratiche e la sicurezza dei cittadini, dall’altro, necessitano interventi concreti da parte del Governo e dei Ministri dell’Interno e della Giustizia anche per rafforzare il controllo dei luoghi sensibili e la protezione degli operatori più esposti”.

“Ovviamente, non siamo ancora in grado di pronunciarci con certezza circa la matrice del gravissimo atto intimidatorio e dei suoi obiettivi, ma le circostanze di tempo e di luogo unite ad altri possibili indizi, quali per esempio la scritta comparsa due giorni fa in Via Prenestina, lasciano pochissimo spazio ad altre ipotesi. La netta sensazione, e ci auguriamo di sbagliarci, è che qualcuno stia pensando di passare dalle parole ai fatti. Per questo, oltre a tutti gli interventi che già abbiamo indicato in favore del Corpo di polizia penitenziaria,– conclude De Fazio – chiediamo che venga immediatamente disposto un servizio di vigilanza e pattugliamento esterno delle carceri più esposte e dei luoghi penitenziari sensibili, nonché adeguati servizi di protezione in favore degli operatori più a rischio”.