Carceri: Bene la Meloni su Polizia penitenziaria, ma aspettiamo i fatti

Roma – “Che la gestione carceraria e il lavoro della Polizia penitenziaria versino in condizioni indegne lo diciamo da tempo, ma quello che è paradossale è che lo sostengano spesso politici e governanti senza che da ciò derivino soluzioni concrete. Lo stesso ex premier, Mario Draghi, nella replica al discorso sulla fiducia in Parlamento aveva assicurato che sarebbero migliorate le condizioni di quanti vivono e lavorano nelle carceri; sotto il suo governo quelle condizioni sono solo peggiorate. Alla Presidente Giorgia Meloni, cui rivolgiamo gli auguri di buon lavoro, chiediamo allora semplicemente consequenzialità”.
Questo il primissimo commento di Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, al discorso sulla fiducia di Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati.
“L’organico del Corpo di polizia penitenziaria è complessivamente mancante di 18mila unità, è disorganizzato e bistrattato anche all’interno dello stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, le strutture sono fatiscenti, inadeguati sono gli equipaggiamenti, la conduzione è spesso approssimativa e contradditoria. Analoghe difficoltà interessano la gestione detentiva, la quale fra sovraffollamento e modello custodiale inappropriato non garantisce né sicurezza né rieducazione e alimenta traffici di ogni genere, con soprusi fra gli stessi reclusi, suicidi e continue quanto feroci aggressioni agli operatori”, aggiunge il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Auspichiamo, pertanto, che, coerentemente con quanto espresso dalla neo Primo Ministro, si apra immediatamente un confronto finalizzato ad assicurare già nella legge di bilancio investimenti per assunzioni, strutture, infrastrutture ed equipaggiamenti, ma anche per pianificare riforme complessive che ridisegnino l’architettura dell’esecuzione penale, del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Corpo di polizia penitenziaria, conclude De Fazio.