Il tribunale ‘scongela’ De Luca “puo’ governare”

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Roma – Vincenzo De Luca puo’ insediarsi a Palazzo Santa Lucia e formare la sua giunta regionale. La prima sezione civile del tribunale di Napoli ha accolto il suo ricorso d’urgenza e bloccato il provvedimento di sospensione dalla carica di Governatore della Campania per effetto della Legge Severino. “Questa sentenza – ha commentato il diretto interessato – ci mette in condizione di cominciare pienamente il nostro lavoro amministrativo. E’ un atto che consente agli elettori di vedere rispettato il loro diritto di scegliere da chi essere governati. Credo che nei prossimi mesi ci saranno delle cose positive per l’Italia, oltre che per la Campania: arrivera’ l’immagine di un’altra Campania, un’immagine di una classe dirigente fatta di dignita’ istituzionale, di concretezza amministrativa e di rigore spartano: si comincia davvero a voltare pagina all’insegna della legalita’ e della trasparenza”. Alla luce “dell’evidente rilievo mediatico” della vicenda, e’ una nota del presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara, a illustrare il provvedimento tanto atteso da De Luca, protagonista di una “situazione di straordinaria gravita’ scaturita dall’abnorme decreto di sospensione”, che impone dunque l’adozione di misure immediate. La sospensione di De Luca, per il giudice, non puo’ avere “conseguenze sovversive di una democrazia rappresentativa”, ne’ “tradursi in un’abnorme revoca delle elezioni, o in un’estemporanea rottamazione degli organi della Regione”, dato che quel candidato e quella coalizione “hanno prevalso sulle formazioni politiche contrapposte”. Ora “occorre procedere all’insediamento immediato del Consiglio regionale e alla nomina degli organi di presidenza del Consiglio, entro il termine del 12 luglio, previa convocazione da diramare almeno cinque giorni prima; occorre nominare immediatamente dopo, la Giunta regionale e il vice presidente, per assicurare continuita’ amministrativa; occorre conservare il risultato elettorale a tutela degli eletti, ma soprattutto del diritto degli elettori a essere governati dai propri rappresentanti democraticamente eletti”.

Esulta, ovviamente, l’avvocato Lorenzo Lentini, legale del Governatore della Campania: “Siamo estremamente soddisfatti sia per il risultato favorevole che premia il successo democratico di Vincenzo De Luca, sia per i tempi celeri della giustizia ordinaria a fronte del riconoscimento della illegittimita’ della legge Severino. “E’ stata dimostrata la fondatezza delle questioni di legittimita’ costituzionale della legge Severino. De Luca adesso puo’ insediarsi, nominare la giunta e proseguire l’attivita’ amministrativa”. Il Tribunale di Napoli ha fissato per il 17 luglio l’udienza collegiale per la discussione di merito. Non nasconde, invece, le proprie preoccupazioni l’avvocato Gianluigi Pellegrino, il legale del Movimento difesa del cittadino che parla di “caos innescatosi con questa candidatura. In questo momento la Campania e’ appesa al filo esile di una sospensiva e tutti gli atti sono ‘sub judice’ e contestabili. Due cose possono dare stabilita’ alla situazione, tornare al voto o fare una legge che garantisca un governo stabile alla Regione. De Luca ha ottenuto qualcosa che e’ stato negato a tutti gli altri amministratori d’Italia. In tutta Italia la legge Severino e’ stata applicata, tranne che per De Luca e De Magistris; e’ un rito partenopeo, una peculiarita’ tutta napoletana, e si sa che Napoli fa storia”. Mastica amaro, invece, il centrodestra: “La riabilitazione di De Luca da parte della giustizia italiana e’ arrivata in un battibaleno, mentre per Silvio Berlusconi il calvario giudiziario e’ stato infinito”, ha esordito Daniela Santanche’ di Forza Italia. Renato Brunetta, capogruppo FI alla Camera, ha detto che e’ morta la legge Severino: “Dopo la decisione del Tribunale di Napoli il caos Campania continua perche’ la vicenda non e’ affatto conclusa. Ma e’ possibile che sia solo Berlusconi a pagare? E tutti gli altri, soprattutto del Partito democratico, a essere salvati? La Severino e’ contra personam, contra Berlusconi, e a favore, ovviamente, di tutti gli inquisiti o i soggetti di provenienza Partito democratico. Questo e’ inaccettabile. Mi pare che Cantone dica anche che la Severino e’ da cambiare: allora rottamiamo la Severino, facciamo tornare Berlusconi senatore, e poi ne riparliamo”. La chiusura spetta proprio ai legali del Cav: “Sono quasi due anni che inascoltati sosteniamo, con l’appoggio di plurimi pareri di costituzionalisti, la assoluta inapplicabilita’ della legge Severino ai fatti precedenti, per il fondamentale principio di irretroattivita’. Finalmente alcune decisioni stanno riconoscendo la evidente correttezza di questa impostazione confermando l’erroneita’ della statuizione del Senato che ha dichiarato la decadenza del Presidente Berlusconi – spiegano in una nota gli avvocati Franco Coppi, Piero Longo e Niccolo’ Ghedini -. In attesa delle decisioni della CEDU e della Corte Costituzionale, che anche alla luce dei recenti provvedimenti non potranno che riconoscerne la non rispondenza ai principi fondamentali, si dovrebbe dare atto che nei confronti del presidente Berlusconi e’ stata commessa una straordinaria e gravissima ingiustizia per eliminarlo strumentalmente dalla vita politica del paese”.