Donna uccisa da figlia: esperti, dipendenza “chimica” da internet

Internet1Catanzaro – “Il terribile omicidio di Melito Porto Salvo non puo’ non essere letto alla luce di una disconnessione profonda tra l’agire e la dipendenza , perche’ ormai un ragazzo su tre non puo’ prescindere dall’utilizzo di internet”. Lo affermano in una nota Donatella Marazziti, direttore scientifico della Brf (Brain Research Foundation), e Mario Campanella, giornalista e presidente dell’associazione “Peter Pan”, autori di una ricerca effettuata proprio in Calabria sull’utilizzo e la dipendenza da internet. “Esiste una correlazione simile alla dipendenza chimica – scrivono Marazziti e Campanella, il cui lavoro sulla Calabria sara’ pubblicato a dicembre – che scatena reazioni violente nella privazione, certo non paradossali e drammatiche come nel caso di Melito Porto Salvo. I meccanismi deputati all’affettivita’ vengono coinvolti – prosegue la nota – con effetti che richiamano a un’aggressivita’ primordiale, del tutto identici alla deprivazione da sostanze che si registra nelle tossicodipendenze Purtroppo in Italia – proseguono Marazziti e Campanella – le ragioni degli adolescenti, in termini di prevenzione, non trovano alcuna ospitalita’. Accanto a Regioni virtuose come la Lombardia, che utilizzano percorsi psicoterapici per i ragazzini, e come la stessa Calabria, che ha appena approvato un protocollo per la prevenzione del fenomeno, ce ne sono tantissime altre, quasi la maggioranza, che non investono un euro su questi aspetti”.