Caporalato: Cgil, “bene Prefettura Reggio ma serve andare oltre”

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Catanzaro  – La Cgil e Flai della Calabria e della Piana di Gioia Tauro “apprezzano l’iniziativa di contrasto al caporalato che la Prefettura di Reggio Calabria ha coordinato utilizzando le Forze dell’Ordine per controllare decine di aziende verificandone appunto l’irregolarita’ e lo sfruttamento dei lavoratori, in particolare immigrati”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa. “Questo giro di vite – continua la nota – non resti pero’ un’azione, pur importantissima, isolata ma sia al contrario l’inizio del controllo generalizzato del territorio, delle aziende che sfruttano i lavoratori, delle rotonde dove alle prime ore dell’alba c’e’ un vero e proprio mercato di esseri umani. Il lavoro deve garantire dignita’, deve servire per vivere onestamente, deve essere in grado di elevare la societa’. Bisogna anche stabilire immediatamente – scrivono Cgil e Flai – nelle norme a livello nazionale per la confisca e la responsabilita’ in solido per le aziende che sfruttano i lavoratori nei campi. Bisogna cioe’ rendere concreta la responsabilita’ penale non solo verso il caporale ma anche verso le aziende che ne traggono vantaggio”.
La Cgil e la Flai della Calabria e della Piana di Gioia Tauro, continua la nota, “in questi anni hanno costantemente posto il problema del caporalato delle condizioni di lavoro e di vita disumane che trovano l’esempio piu’ emblematico nella tendopoli e nei rifugi lager della piana. Abbiamo portato alla luce in questi anni queste condizioni di sfruttamento, abbiamo avanzato proposte come la legge regionale contro il caporalato approvata alla commissione e da portare in consiglio. Adesso – concludono – si tratta di andare ancora piu’ avanti affinche’ il contrasto al caporalato diventi una battaglia da vincere subito e a tutti i costi”.