Hollande: siamo in guerra, l’Ue intervenga con noi

francois-hollande-161115Roma – Il presidente Francoise Hollande ribadisce che la Francia e’ “in guerra” e chiede la “solidarieta’” di tutti gli Stati Ue davanti all'”aggressione armata a uno stato membro”. E’ sempre piu’ chiaro che gli attentati di Parigi sono stati eseguiti da foreign fighters tornati in Erupa dalla Siria per colpire. Una strage, ha detto il capo dell’Eliseo, “pianificata in Siria e organizzata in Belgio con la complicita’ di francesi”. A 48 ore dalla carneficina, si cerca Abdeslam Salah, membro del commando che ha attaccato il Bataclan. A ordinare gli attacchi di Parigi sarebbe stato un belga che oggi si trova in Siria: il suo nome, riferiscono fonti delle indagini, e’ Abdelhamid Abaaoud, mentre Mohamed Amri, il 27enne arrestato a Molenbeek (Bruxelles) sabato scorso e proprietario della Golf sequestrata in Belgio, sarebbe l’artificiere degli attentati di Parigi. Non vi e’ ancora la conferma ufficiale ma secondo l’emittente belga Bfm-tv, nella sua abitazione gli inquirenti hanno trovato una grande quantita’ di nitrato, utilizzato per realizzare esplosivi. Intanto, secondo il governo francese e la Cia, “il terrorismo puo’ colpire ancora”. Secondo l’emittente francese BFMTV tutti i kamikaze di Parigi sono stati in Siria, e lo stesso Salah sarebbe rientrato a settembre, approfittando dell’apertura delle frontiere austriache. “Siamo in guerra: gli atti commessi venerdi’ a Parigi sono atti di guerra. L’aggressione contro il nostro Paese e’ un’aggressione contro i suoi valori, la sua gioventu’ e il suo stile di vita perche’ noi siamo la patria dei diritti dell’uomo”, ha detto Hollande davanti al parlamento francese riunito a Versailles per la prima volta dopo piu’ di sei anni. Quei terroristi che hanno ucciso “persone di 19 nazionalita’” diverse “non sconfiggeranno la Repubblica, perche’ sara’ la Repubblica a sconfiggere i terroristi”, ha concluso il presidente, prima che tutti il parlamento cantasse la Marsigliese.

Il capo dell’Eliseo ha chiesto di prolungare lo stato di emergenza per tre mesi, ha invocato modifiche della costituzione per combattere l’Isis, ha promesso 5.500 poliziotti in piu’. Chiedendo l’auto dell’Ue, ha rivendicando la clausola di solidarieta’, ha avvertito che il terrorismo “non e’ un nemico della Francia ma dell’Europa”. “Ho chiesto al ministro della Difesa di incontrare da domani i suoi omologhi europei in base all’articolo 42.7 del trattato dell’Unione che prevede, di fronte all’aggressione di uno Stato, che tutti gli Stati membri diano solidarieta’”. Il presidente Usa Barack Obama, ha spiegato che gli Usa non avevano informazioni di intelligence in merito ad attacchi a Parigi. Obama ha aggiunto che da circa un anno gli 007 Usa temevano un attentato dell’Isis in Occidente. Ma, per l’appunto, non avevano ricevuto alcuna informazione precisa da passare alle autorita’ francesi. L’Isis “e’ il volto del male e il nostro obiettivo e’ distruggere questa organizzazione”, ha aggiunto Obama, per il quale inviare truppe di terra in Siria sarebbe un “errore”. La giornata ha visto la polizia belga e quella francese scatenate in una caccia all’uomo, e in particolare a quel Salah Abdeslam che avrebbe guidato fino a Parigi la Seat nera con a bordo i commando sanguinari. Nel mirino e’ entrato, ancora una volta, il Molenbeek, il quartiere di Bruxelles ad alta densita’ musulmana. “L’operazione e’ terminata e il risultato e’ negativo. Nessuno e’ stato arrestato”, ha riferito la procura, che ha incriminato per attivita’ terroristica due sospettati, che dovranno rispondere di “atto di terrorismo e partecipazione alle attivita’ di un gruppo terrorista”. Altri 5 sospetti, fermati nel fine settimana, sono invece stati rilasciati senza incriminazioni, e tra essi uno dei fratelli di Salah Abdeslam. In tutto, dall’inizio delle indagini sono ventitre’ le persone in carcere e piu’ di 100 quelle ai domiciliari. Sono state sequestrate anche 31 armi, inclusi un lanciarazzi e un kalashnikov vicino a Lione. La distruzione dell’Isis resta “troppo lontana”: Hollande ne e’ consapevole, avvertito anche dal proprio primo ministro, Manuel Valls, per il quel sono possibili nuovi attentati “nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. L’Isis ha “in cantiere” altre stragi, gli ha fatto eco dagli Stati Uniti il capo della Cia. John Brennan: a Parigi non abbiamo assistito alla “sola operazione dell’Isis. I servizi di intelligence e sicurezza stanno lavorando febbrilmente per vedere cosa fare per scoprirli”. L’impegno contro il terrorismo arriva anche dal G20: i grandi si impegnano a far fronte a questa minaccia migliorando la nostra cooperazione e tramite lo sviluppo di misure per prevenire e combattere questo fenomeno, tra cui lo scambio di informazioni operative e la gestione delle frontiere per monitorare i viaggi”, e tagliando le linee di finanziamento ai jihadisti.