Di Matteo: se mi accadesse qualcosa le parole di Riina sarebbero prova

di-matteo-storie-vere02Roma – “Se dovesse accadermi qualcosa i giudici che si occuperebbero di quell’omicidio, avrebbero già la prova di un coinvolgimento di Riina.” Lo ha dichiarato il giudice antimafia Nino Di Matteo, ospite di “Storie Vere”, programma condotto e ideato da Eleonora Daniele su Rai Uno. “Tante volte nei processi per le stragi di Capaci, di Via d’Amelio e quella in cui morì il giudice Chinnici, mi sono trovato a cercare, da pubblico ministero, la prova di un mandato omicidario di Riina. A proposito del capo della mafia siciliana – continua Di Matteo – durante le conversazioni intercettate in carcere nel 2013 tutti parlano di minacce. In realtà non sono minacce, perché Totò Riina non aveva nessun sospetto di essere intercettato in quel luogo. Sono delle esternazioni di una volontà ed è la volontà di uno stragista efferato – come dimostrano sentenze definitive – di una sua volontà di condanna a morte”.

 

Di Matteo: ai miei figli sconsiglierei di fare il magistrato
“Io non consiglierei ai miei figli di fare il magistrato ma poi se lo facessero ne sarei felice perché tutto sommato e’ un mestiere cosi esaltante come lo è qualunque mestiere quando è finalizzato a cercare la verità dei fatti. Questo paese ha un disperato bisogno di verità“.
Lo ha dichiarato Nino Di Matteo, pubblico ministero che sta seguendo il processo della trattativa Stato – mafia, ospite di “Storie Vere”, programma condotto e ideato da Eleonora Daniele su Rai Uno.

 

Di Matteo: parole di Bergoglio contro mafiosi forti e nette
“La condanna netta e inequivocabile dei mafiosi di Papa Bergoglio dovrebbe essere seguita da tutta la Chiesa e i parroci. Le sue sono state parole nette e decise, molto forti”.Lo ha dichiarato il giudice antimafia Nino Di Matteo, ospite di “Storie Vere”, programma condotto su RaiUno da Eleonora Daniele. “L’auspicio è che la Chiesa segua l’esempio del Pontefice perché ancora oggi troppi parroci non denunciano come invece dovrebbero, le pressioni e i condizionamenti della mafia. Lo dico da cattolico: l’indicazione di Bergoglio è inequivocabile: ora tutta la Chiesa deve seguire il suo messaggio.”

 

Terrorismo: Di Matteo, c’e’ il rischio che mafia e ‘ndrangheta si vendano come forze anti Isis
“Avverto il pericolo che le mafie operanti in Calabria e in Sicilia in generale sul territorio italiano, vogliano porsi agli occhi dell’opinione pubblica come garanti della tranquillità nei territori da loro governati. Mi è capitato di constatare che alcuni cittadini si siano convinti che in Sicilia e Calabria certi attentati non potrebbero mai accadere, perché il territorio è controllato dalla mafia. Questo è molto triste perché significa che guardano alle mafie come un contraltare rispetto al terrorismo e alla possibilità di attentati. Tra lo stragismo mafioso e quello dell’Isis a mio avviso, sono evidenti delle forti analogie soprattutto se si considera la strategia della paura: in fondo gli attentati del 1993 a Firenze, Roma e Milano perseguivano gli stessi fini che probabilmente perseguono gli attentati dei fondamentalisti islamici: quello di gettare intere popolazioni nel panico”. Lo ha dichiarato il pubblico ministero Nino Di Matteo ospite di “Storie Vere”, programma condotto e ideato da Eleonora Daniele su Rai Uno.

 

Terrorismo: la storia insegna che ‘ndrangheta farebbe affari con l’Isis
“La ‘Ndrangheta controlla in maniera attiva il mercato delle armi. Non possiamo escludere che lo voglia utilizzare nei confronti di chi abbia finalità terroristiche. Per come dimostra la storia delle mafie italiane, l’organizzazione mafiosa se dovesse intravedere la possibilità di fare business con il traffico d’armi non si porrebbe mai il problema dell’utilizzo di queste armi. Al momento, tuttavia non ci sono elementi che possano comprovare contatti tra Isis e criminalità organizzata”. Lo ha dichiarato giudice antimafia Nino Di Matteo, intervistato a “Storie Vere”, programma curato e condotto da Eleonora Daniele su Rai Uno.

 

Di Matteo: omicidio Mattarella avvenuto anche per mano ambienti estrema destra
“Ancora non è stato accertato chi ha materialmente sparato e tutte le indagini che hanno riguardato quell’orribile delitto portano al possibile coinvolgimento di elementi appartenenti all’area dell’estrema destra, in quel momento storico. Ci sono tanti elementi per ritenere che i contatti tra Cosa Nostra siciliana e l’eversione soprattutto di destra, abbiano potuto influenzare anche scelte criminali di Cosa Nostra e di alcuni delitti eccellenti“. Lo ha dichiarato il pubblico ministero Nino Di Matteo, che sta seguendo il processo della trattativa Stato – mafia Nino di Matteo, intervistato a “Storie Vere”, programma curato e condotto da Eleonora Daniele su Rai Uno.

 

Di Matteo: un giorno trovai mio figlio a una manifestazione che mi sosteneva
“Una volta ho visto mio figlio partecipare a un corteo studentesco per manifestarmi solidarietà, non mi aveva detto nulla. Ho capito che anche loro condividono le idee del padre e ciò mi ha reso non dico felice, ma sollevato rispetto a un senso di colpa che comunque c’è”. Lo ha dichiarato il giudice antimafia Nino Di Matteo, ospite di “Storie Vere”, programma condotto su RaiUno da Eleonora Daniele.