‘Ndrangheta: Dda, “sistematica elargizione favori” politici-clan

Ddacatanzaro-22-05
Catanzaro – Ci sono le dichiarazioni di alcuni pentiti, rispetto alle quali sono stati effettuati diversi riscontri, all’origine dell’operazione di oggi, che ha portato all’arresto di 10 persone, fra cui esponenti politici calabresi, su ordine della Dda di catanzaro. In particolare, secondo gli inquirenti, l’accordo fra esponenti della cosca Lanzino-Rua’, prevedeva, a fronte di richieste di consensi elettorali, una “sistematica elargizione di favori” da parte di alcuni esponenti politici dell’amministrazione comunale di Rende in un arco temporale polto prolungato. Beneficiari di questo sistema, sempre secondo l’accusa, personaggi della criminalita’ organizzata cosentina. Il tramite fra la cosca e i politici sarebbe stato Adolfo D’Ambrosio, al quale i politici si rivolgevano. Al centro dello scambio di favori, sarebbe stata la societa “Rende 2000”, poi divenuta “Rende Servizi”, nella quale venicano assunti elementi gravitanti nell’area della cosca. Per un certo periodo, nella societa’ sarebbe stato assunto lo stesso boss Lanzino.
Secondo quanto riferito da alcuni pentiti, una parte delle retribuzioni percepite dai personaggi assunti, che neanche si presentavano sul posto di lavoro pur percependo lo stipendio, finiva nella “bacinella” del clan.

Gli episodi riportati nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Catanzaro, Carlo Saverio Ferraro, nei confronti di esponenti politici e mafiosi di Rende, tra i quali l’ex sottosegretario di Stato, Sandro Principe, couinvolti nell’operazione, denominata “the system” sono diversi. Tra questi, l’impegno dell’allora sindaco Sandro Principe per la gara d’appalto del Comune di Rende relativa alla gestione del bar Colibri’, assegnata nonostante avesse partecipato solo Robertina Basile, moglie di Adolfo D’Ambrosio, coinvolto nell’inchiesta e considerato elemento di spicco della cosca Lanzino-Rua’. Lo stesso Principe, secondo l’accusa, anche durante la legislatura del sindaco Umberto Bernaudo, avrebbe permesso di ottenere una compensazione di un debito di D’Ambrosio con il Comune in cambio di opere non precisate. A Principe e’ contestata anche la riassunzione di Adolfo D’Ambrosio quale lavoratore socialmente utile, nonostante fosse rimasto coinvolto nell’operazione “Twister” che aveva determinato la sospensione dal servizio. Lo stesso Principe si sarebbe preoccupato di garantire il passaggio da 18 a 24 ore lavorative per l’esponente della cosca.
Nell’ordinanza si fa riferimento pure a erogazioni pubbliche sollecitate dallo stesso Principe a favore della cooperativa Europa Service 2010, riconducibile sempre a D’Ambrosio. Nulla sarebbe sfuggito in questo scambio di favori, e persino il presidente del circolo “Anziani e giovani” sarebbe stato concordato tra Principe, Bernaudo e la cosca Lanzino-Rua’, con l’affidamento del ruolo a Francesco Iirillo, figlio di Giuseppe che e’ considerato elemento di primo piano del clan. Tra gli episodi ricostruiti anche 23 assunzioni di esponenti del clan nella cooperativa Rende 2000.