Giustizia: Caridi (Fi), no a soppressione Tribunali minorenni

Caridi Antonio

Caridi Antonio

Catanzaro – “E’ una scelta palesemente inaccettabile quella approvata dalla Camera dei Deputati, che prevede la soppressione dei tribunali e delle procure per i minorenni e l’introduzione di sezioni specializzate per la persona, la famiglia ed i minori presso i tribunali e le procure ordinarie”. Lo afferma, in una nota, il senatore di Fi Antonio Caridi che aggiunge: “Piu’ che passo indietro, l’abolizione dei tribunali per i minorenni, rappresenterebbe l’ennesimo “furto” soprattutto a un contesto particolare come la citta’ di Reggio Calabria che ha estremo bisogno della presenza istituzionale, attiva, in ottica risolutiva legata al comparto mafioso. La Costituzione italiana – fa rilevare – e’ fortemente indirizzata alla tutela dei giovani, soprattutto nei confronti di chi non ha varcato la soglia della maggiore eta’ e meriterebbe un percorso specializzato che lo possa salvaguardare; delle vere e proprie strade individuali che possano garantire protezione per chi volesse prendere le distanze dalla malavita, per esempio, e da tutte le sue sfaccettature che, in un percorso di crescita sociale, costituiscono esclusivamente mattoncini di disvalori sociali che si sommano al bagaglio culturale fittizio di ognuno di loro. Nel contesto reggino – osserva – il Tribunale minorile e’ sicuramente un fattore aggiunto nella lotta alla criminalita’ organizzata, una lotta che non si gioca sul piano fisico, con la coercizione e metodi repressivi ma, con strumentazioni indirizzate alla salvaguardia del processo pedagogico; un vero e proprio percorso che, sfruttando le figure degli esperti, riesce a garantire una strada diversa dalla mentalita’ mafiosa e un inserimento dei giovani, anche in ambito lavorativo, nella parte “sana” dei cittadini. Abolire i tribunali dei minorenni – secondo il parlamentare calabrese – sarebbe uno sbaglio dalle ripercussioni enormi per l’educazione sociale dei ragazzi che hanno intrapreso, alcuni per scelta altri obbligati, dei percorsi di crescita ripugnanti; il volere non basta, serve attenzione, presenza, perseveranza delle istituzioni che quotidianamente lavorano alla risoluzione del primo male della nostra terra ovvero una futura classe dirigente senza un percorso educativo adeguato. Scippare Reggio Calabria, ormai abbandonata dal Governo nazionale, – conclude – e’ diventata un’abitudine per la quale mi opporro’ con ogni mezzo messomi a disposizione”.