Mare: Legambiente “+27% reati in un anno, male la Calabria”

spiaggia-mare-calabriaRoma – Sempre piu’ violazioni in Italia a danno del mare. I reati che le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto hanno intercettato nel corso del 2015 crescono del 27%. Le infrazioni sono ben 2,5 per ogni chilometro di costa del Belpaese. Sale anche il numero delle persone denunciate, che passano da 18.109 a 19.614, mentre flette, seppur di poco il dato dei sequestri, sono 4.680 a fronte dei 4.777 del 2014. Sono i dati del dossier Mare Monstrum di Legambiente, presentato questa mattina. A fare la parte del leone e’ il settore della pesca illegale, con 6.810 reati accertati, seguita dalle infrazioni relative alla cattiva depurazione e agli scarichi selvaggi che sono state 4.542. Alto e’ pure il numero delle infrazioni legate al ciclo del cemento, 4.482, dove domina la fattispecie dell’abusivismo edilizio costiero. I nostri litorali sono puntellati da distese di villini sorti “spontaneamente”, in barba alle regole edilizie, al paesaggio e alla qualita’ dei manufatti. E ci sono poi alcuni casi esemplari di sfregio alle coste, che Legambiente denuncia da sempre nei suoi dossier e nelle sue iniziative: ecomostri, grandi alberghi o villaggi in riva al mare, che rappresentano appieno la devastazione illegale e impunita dell’abusivismo edilizio, e di cui l’associazione chiede ai Comuni e alle istituzioni nazionali l’abbattimento in via preferenziale. Il 52,4% degli illeciti si concentra nelle regioni del Sud, anche classificabili come quelle “a tradizionale presenza mafiosa”, ossia Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. In testa, c’e’ la Campania con 3.110 illeciti, il 16,8% del totale, ben 6,6 per chilometro di costa.

Molto vicino si piazza la Sicilia, con 3.021 reati, il 16,4%. Le due regioni, da sole, rappresentano un terzo di tutti i reati. Terzo e’ il Lazio, con 1.920 reati accertati, al quarto posto troviamo la Calabria con 1.838 e quinta e’ la Puglia con 1.701. La Campania detiene anche il primato specifico del cemento illegale, con quasi il 20% dei reati accertati. Gran parte di questi reati e’ legata alla realizzazione di case, stabilimenti turistici, hotel, villaggi vacanza e altre infrastrutture private sul demanio marittimo o in aree vincolate lungo la costa. Al secondo posto, la Calabria con il 13,2%, seguita dal Lazio con l’11,5%, dalla Sicilia con il 10,3% e dalla Puglia con il 9,6%. E sono sempre Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio a guidare la classifica dedicata ai reati legati all’inquinamento delle acque, totalizzando insieme il 57,5% degli illeciti nazionali. “Approvare al piu’ presto la legge sugli abbattimenti degli ecomostri, che giace in Parlamento dal 2012, e’ una priorita’ per il nostro Paese – dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente -. Abbiamo vinto tante battaglie contro gli oltraggi al nostro prezioso patrimonio ambientale, a partire dalla nuova legge sugli ecoreati, ma molto resta ancora da fare sia contro il cemento e gli abusi edilizi che rovinano irreparabilmente la bellezza delle nostre coste, sia contro le trivellazioni e le ricerche petrolifere che danneggiano e mettono a repentaglio l’ecosistema marino, contro gli scarichi e le sostanze inquinanti che in mare vengono sversate ogni giorno e contro il marine litter la cui presenza e’, purtroppo, sempre piu’ forte nei mari e sulle spiagge”. La nave Goletta Verde di Legambiente, da 30 anni impegnata nell’analisi della qualita’ delle acque, la denuncia dell’inquinamento e della scarsa e inefficiente depurazione dei reflui, delle speculazioni edilizie e degli ecomostri e della cattiva gestione delle coste italiane, salpa da Genova domani. E poi via a Porto Venere, l’Isola d’Elba, Ostia, Terracina, Ischia, Pollica, Marina di Camerota, Sapri, Maratea, Cetraro, Villasimius, Cagliari, Favignana, Ustica, Barcellona Pozzo di Gotto, Castro, Bisceglie, Lesina, Termoli, Vasto, Ancona, Senigallia, Ravenna, Porto Levante, Venezia e infine Grado, ultima tappa del viaggio a Ferragosto.