Casa: in sei mesi +5,4% immobili all’asta, boom al Sud (+46%)

casa-asteRoma – Cresce il numero delle case all’asta in Italia: in sei mesi le abitazioni pignorate e messe sul mercato sono aumentate del 5,4%, con 30.215 procedure in corso a fronte delle 28.672 registrate a gennaio scorso. Ed e’ boom soprattutto al Sud dove si registra un incremento del 46,4%. Il valore delle transazioni, a livello nazionale, si aggira intorno ai 4,8 miliardi di euro di cui, tolte le spese per le procedure, circa 4,5 miliardi destinati alle banche. E’ quanto emerge dal rapporto semestrale del Centro Studi Sogeea sulle aste immobiliari in Italia.
Non si consolida dunque l’inversione di tendenza che era stata registrata all’inizio del 2016 quando su tutto il territorio nazionale fu riscontrato un calo del 6,7%. Il mercato torna quindi ai livelli di un anno fa. Quasi la meta’ degli immobili residenziali in vendita (13.423) si concentra nel Nord del paese, unica area in cui le case all’asta sono diminuite (-18,1%) rispetto a sei mesi fa: erano 16.391. A trainare la brusca risalita, spiega il centro studi Sogeea, sono soprattutto Sud e Isole che registrano rispettivamente un aumento del 46,4% (5.949 unita’) e 44,8% (3.683 unita’). Meno marcato l’incremento al Centro (7.160 unita’, +26,2%).

Poco piu’ di un quinto degli immobili oggetto dello studio, pari a 6.090 unita’, e’ localizzato in Lombardia, regione che si dimostra in controtendenza rispetto al nord del paese facendo registrare un aumento del 12,5% sul dato di gennaio. A seguire ci sono il Lazio (2.957 case all’asta, +28,6%), la Sicilia (2.842 case all’asta, +44,2%), il Piemonte (2.536, -7,4%) e il Veneto che in sei mesi ha praticamente dimezzato la quantita’ di immobili pignorati sul mercato (2.411 contro i 4.348 di inizio anno, -44,5%). Poi la Toscana (2.321, +35,5%), la Campania (1.965, +55,1%), la Puglia (1.606, +77,6%) e la Calabria ( 1.251, +64,6%). A livello di province spiccano Roma con le sue 1.624 case all’asta, Bergamo a quota 1.419 immobili pignorati, Milano (1.266 unita’), Torino (1.207) e Napoli (891).
Il 66% delle case all’asta, a livello nazionale, ha un prezzo inferiore ai 100.000 euro, percentuale che sale fino all’89% se si prendono in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100.000 e 200.000 euro. Secondo Sogeea, quindi, non si tratta affatto di abitazioni di pregio e questo dimostra come sia sempre la fascia di reddito medio-bassa a pagare il tributo piu’ rilevante alla crisi. Se si guarda al valore finanziario delle aste effettuate, circa 4,8 miliardi di euro, con l’entrata in vigore della nuova disciplina sull’imposta di registro, si possono stimare in circa 340 milioni di euro le entrate in meno per l’Erario. Ammonta, invece, a circa un miliardo di euro il valore delle ristrutturazioni eseguite dopo l’acquisto dell’immobile con 270 milioni di euro di incassi per lo stato tra Iva e tasse.