Corruzione: Pm Roma, su grandi opere sistema di scambio utilita’

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Roma – “Si e’ creata una organizzazione stabile, composta da una serie di soggetti professionisti e imprenditori i quali si sono accordati per un reciproco scambio di utilita’ a danno del contribuente perche’ stiamo parlando di denari pubblici”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipino, illustrando alla stampa i risultati dell’indagine ‘amalgama’ riguardante una serie di fenomeni corruttivi che interessano tre grandi opere pubbliche: la Tav Milano-Genova, il sesto macrolotto dell’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e People Mover di Pisa. L’operazione, che ha portato all’alba di questa mattina i carabinieri del Comando provinciale di Roma ad eseguire un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 21 persone, ha precisato il magistrato, ha riguardato un’associazione per delinquere “finalizzata al compimento di condotte corruttive per l’ottenimento di contratti di subappalto nell’ambito dei lavori per la realizzazione delle tre grandi opere”. In particolare, il direttore dei lavori, Giampiero De Michelis, e un suo socio, l’imprenditore calabrese Domenico Gallo, sarebbero riusciti a ottenere contratti, fra consulenze, commesse e forniture, per un importo complessivo di oltre 5 milioni di euro da parte delle ditte esecutrici delle grandi opere in questione. “Questa attivita’ di indagine – ha poi precisato Prestipino – ha origine in un contesto di attivita’ che riguardano fenomeni criminali di tipo mafioso, in particolare il riciclaggio di denaro, e indagando su questo tipo di fenomeni a Roma abbiamo incrociato un altro tipo di fenomeno criminale, di natura corruttiva, riscontrando momenti di convergenza fra questi fenomeni. Possiamo dunque dire – ha sottolineato il magistrato – che non ci sono distinzioni fra i protagonisti dei due fenomeni. Anzi, sono tutti protagonisti di uno scenario in cui si vedono diverse facce di quello che si muove sulla piazza di Roma”.

Corruzione:gip, violate regole concorrenza e norme qualita’ opere
“Il contesto aggiornato al settembre 2016 mostra come gli indagati rivestono ancora ruoli apicali all’interno di societa’ impegnate nella realizzazione di importanti opere pubbliche nell’ambito delle quali da un lato realizzano una gravissima violazione delle regole della libera concorrenza, includendo nelle attivita’ solo le imprese disponibili ad elargire commesse e favori, dall’altro violano sistematicamente le procedure di sicurezza e di qualita’ delle opere realizzate grazie alla compiacenza della direzione dei lavori che continua ad essere gestita, in ambito Terzo Valico COCIV PISAMOVER e probabilmente Reggio Calabria Scilla scpa, dalla societa’ Sintel di Giandomenico Monorchio”. E’ un passo dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Gaspare Sturzo il quale cosi’ prosegue: “Da questo punto di vista occorre rimarcare i gravi indizi emersi nel corso delle indagini in merito alla violazione dei doveri di controllo e di verifica da parte del Direttore dei Lavori Gimpiero De Michelis in occasione di episodi di violazione delle regole da parte delle ditte sottoposte al suo controllo. Ne sono riprova le circostanze che il sistema creato da De Michelis, ma gia’ in essere con Monorchio e ripristinato dallo stesso dopo la estromissione di De Michelis mediante la nomina di nuovi direttori dei lavori da parte di SINTEL ENGENNERiNG SPA di Monorchio sia in ambito COCIV che PISAMOVER, come probabilmente per Reggio Calabria Scilla scpa, comporti come le ditte di riferimento del direttore dei Lavori abbiano fornito (e in parte continuino a fornire) alle imprese impegnate nella realizzazione delle opere il calcestruzzo utilizzato per le costruzioni (la cui scarsa qualita’ e’ stata ampiamente documentata nel corso delle indagini), nonche’ si siano occupate (e continuino in parte a occuparsi) anche dei controlli di laboratorio sulla qualita’ dei materiali forniti”. Per il gip “il fatto che su tutto questo in passato avrebbe dovuto vigilare il direttore dei Lavori De Michelis che non lo ha fatto nell’ottica corruttiva, rende evidente quanto grave e attuale sia la pericolosita’ degli indagati non solo sotto il profilo specifico, e rilevante in questa sede, del pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie ma anche sotto il profilo del pericolo per la incolumita’ e per la salute delle persone derivante dalla realizzazione di opere non conformi al progetto e con materiali di scarsa qualita’”.

 

Corruzione: Delrio, arresti confermano governo ha visto giusto
Gli arresti eseguiti oggi nell’ambito dell’inchiesta ‘Amalgama’, su delrio-ministro-08episodi di corruzione nella realizzazione di tre grandi opere, dimostrano che il governo “aveva visto giusto” sulla lotta alla corruzione. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, rispondendo ai cronisti a Montecitorio.
“Speriamo che ci sia un processo veloce che accerti tutte le responsabilita’”, ha premesso il ministro. Una cosa e’ certa: “con la lotta alla corruzione, e quindi con la collaborazione con l’Autorita’ nazionale anti corruzione, con i progetti chiari e le regole per il subappalto, avevamo visto giusto. Ora aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso”.

 

Corruzione: Renzi, spero processi equi e rapidi
“Si tratta di indagini relative a fatti del passato, una vicenda che renzi-laino1comunque non conosco. Chiedo rispetto per il lavoro dei magistrati e per le persone coinvolte: mi auguro che possano avere un processo equo e rapido”. Cosi’ Matteo Renzi parlando al forum del Mattino dell’operazione ‘amalgama’, nell’ambito della quale 21 persone sono state destinatarie di un provvedimento di custodia cautelare. “Ma – ha aggiunto Renzi – non e’ che con le nuove regole la gente smette di rubare. Ovviamente, noi lavoriamo moltissimo per evitarlo. Non a caso, il presidente dell’autorita’ nazionale contro la corruzione, il napoletano Raffaele Cantone, era con noi alla Casa Bianca. Un modo per dare un segnale di attenzione, ma i processi non si fanno sui giornali. Lo stesso presidente della Regione Campania, che e’ stato sotto accusa, oggi puo’ dire di esserne uscito a testa alta”, ha spiegato il premier.
Corruzione: Bindi, alzare livello anticorpi sociali
“Occorre rafforzare gli strumenti di prevenzione e alzare il livello rosi-bindi-12-10degli anticorpi sociali, la corruzione non e’ solo un furto di risorse pubbliche, una grave alterazione della concorrenza e del mercato ma un vulnus profondo alla democrazia”. Lo afferma Rosi Bindi, presidente della commissione parlamentare Antimafia, commentando le operazioni condotte questa mattina dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei carabinieri “che hanno portato alla luce nuovi gravissimi episodi di corruzione in settori strategici delle grandi opere”. Operazioni che sono “la dimostrazione della efficacia con cui magistratura e forze di polizia – sottolinea – contrastano l’illegalita’ e il malaffare”, ma quegli episodi “sono anche un serio campanello d’allarme sulla persistenza di pratiche corruttive che si fanno sistema e rendono labile il confine con le associazioni mafiose che usano la corruzione come arma privilegiata per infiltrarsi nell’economia legale”. Per Bindi, “lo scambio di tangenti, di favori di varia natura, il ricorso a materiali scadenti, le pressioni e le minacce per ottenere lavori e subappalti, come raccontano gli inquirenti di Roma e Genova, sono tutti elementi che compongono un quadro inquietante di questa contiguita’”.