’Ndrangheta: operazione “ Filo Rosso “, arrestati 9 esponenti cosca Giampà

Filo-Rosso_Polizia_Cosca-Giampà-2Lamezia Terme – Nelle prime ore della mattinata odierna personale della Polizia di Stato di Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo di Roma, nell’ambito di una operazione denominata “ Filo Rosso ”, ha eseguito n. 9 fermi di indiziato di delitto emessi dalla locale Procura della  Repubblica – D.D.A., a carico di:

1. NOTARIANNI Gianluca Giovanni, alias “Luca”, 24 anni;
2. GIAMPA’ Saverio, 30 anni;
3. NOTARIANNI Pasquale, 31 anni;
4. LEONE Luigi, 33 anni;
5. CAPPELLO Giuseppe, alias “Cutulicchio”, 33 anni;
6. BENTORNATO Michele, alias “U Grassu”, 32 anni
7. VESCIO Fabio, 20 anni;
8. FOLINO Alessandra, 31 anni;
9. MERCURI Michael, 28 anni;

gli indagati, tutti lametini, sono ritenuti colpevoli, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, di numerose estorsioni a carico di esercizi commerciali ed imprenditori operanti nella città di Lamezia Terme, di atti intimidatori consistiti nel posizionamento di bottiglie incendiarie nei pressi delle attività commerciali e danneggiamenti con l’utilizzo di ordigni esplosivi nonché di numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti di ogni genere.
Le attività investigative, condotte, con il concorso del Servizio Centrale Operativo, dalla Squadra Mobile di Catanzaro e dal Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nelle persone del Procuratore Aggiunto Dr. Giovanni Bombardieri e del P.M. Dr. Elio Romano, con la supervisione del Procuratore Capo Dr. Nicola Gratteri, hanno permesso di accertare che taluni soggetti, già colpiti da provvedimenti giudiziari che ne acclaravano la riferibilità alla cosca GIAMPA’, tornati in libertà dopo l’espiazione delle condanne riportate a seguito delle operazioni di polizia “MEDUSA” e “PERSEO” o all’atto dell’ammissione a misure cautelari alternative alla detenzione, si riattivavano con il fine di reimporre la loro influenza criminale nelle zone storicamente controllate dalla cosca di riferimento.

In particolare, NOTARIANNI Gianluca Giovanni e NOTARIANNI Pasquale, coadiuvati da GIAMPA’ Saverio – uscito dal carcere per fine pena nell’ottobre 2016 – per quanto gli ultimi due fossero sottoposti rispettivamente agli arresti domiciliari e alla Sorveglianza Speciale con obbligo di firma e obbligo di soggiorno nel comune di residenza, non dimostravano alcuna remora nell’intraprendere nuovamente l’attività criminosa interrotta dalle menzionate operazioni di polizia.

Le investigazioni, effettuate mediante l’attivazione di numerosi presidi tecnologici, hanno fatto emergere che il gruppo vantava una notevole forza d’intimidazione, in ragione tanto dei pregressi criminali dello stesso GIAMPA’ Saverio quanto del vincolo familiare di NOTARIANNI Gianluca Giovanni e Pasquale con i genitori NOTARIANNI Aldo e NOTARIANNI Carmine Vincenzo, entrambi esponenti di vertice dell’omonima ‘ndrina, confederata alla Cosca GIAMPA’.
Ne è emerso un quadro complessivo di capillare sottoposizione, indifferentemente di piccoli esercizi commerciali e di grosse aziende (un macellaio, un bar, un ristorante, un supermercato), ad ogni forma di vessazione estorsiva, dalle dazioni forzose di merce di poco valore alla richiesta periodica di somme anche importanti in una logica di controllo serrato del territorio da parte del sodalizio.

E allo stesso modo si è accertata la responsabilità di alcuni degli odierni arrestati dapprima nella collocazione di una bottiglia incendiaria e poi nella collocazione ed esplosione di un ordigno artigianale, nei pressi del cancello d’ingresso del cantiere di costruzione del nuovo palazzetto dello sport di Via del Progresso, quartiere storicamente appannaggio della consorteria, con l’intento di  costringere la ditta impegnata nei lavori a cedere alle richieste estorsive.

E’ poi emerso che l’attività delittuosa della cosca si svolgeva in sostanziale, anche se non aperta, contrapposizione a quella della cosca TORCASIO, recentemente colpita da altro provvedimento della DDA di Catanzaro e che, in occasione di un sequestro di armi a carico di esponenti di tale sodalizio, gli odierni arrestati entrarono in fibrillazione temendo che il fatto che i rivali ne avessero il possesso costituisse un pericolo, decidendo così di munirsene anch’essi.

La comune avversione per i TORCASIO non ha tuttavia evitato che all’interno del gruppo si manifestassero frizioni anche gravi. In particolare, solo pochi giorni or sono, a distanza di venti giorni circa dalla esplosione di un ordigno che ha investito il cancello d’ingresso della abitazione di GIAMPA’ Saverio e parzialmente distrutto la sua autovettura, VESCIO Fabio, personaggio legato a doppio filo ai NOTARIANNI, è stato vittima di un feroce pestaggio ad opera dello stesso GIAMPA’ e di MERCURI Michael. Soccorso dai NOTARIANNI, si è poi nascosto per non dar conto delle lesioni riportate. Da quella data si sono succedute, captate dai diversi servizi di intercettazione, tutta una serie di minacce gravissime nei confronti del GIAMPA’ e del MERCURI il quale ultimo, a sua volta, temendo di rimanere vittima di una imboscata, ha lasciato la città. Proprio il precipitare delle frizioni interne alla consorteria è alla base della adozione della misura del fermo.

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