Caporalato: migranti videosorvegliati nei campi, blitz a Siracusa

Siracusa  – Operazione anti caporalato a Cassibile, in provincia di Siracusa. Commissariata l’azienda agricola che sfruttava gli immigrati e denunciati i titolari e un ‘caporale’, a sua volta un migrante. L’indagine della Guardia di finanza di Siracusa, coordinata dal procuratore Francesco Paolo Giordano e diretta dal sostituto Tommaso Pagano, ha fatto luce su una situazione di sfruttamento dei lavoratori stranieri, con violazioni delle normative in materia di lavoro e riposo, sicurezza e igiene. Peraltro erano sottoposti a videosorveglianza abusiva e alla costante presenza del “caporale”, in funzione di sentinella, nei campi. L’azienda reclutava i migranti che stazionavano nei pressi di Cassibile ed in genere erano privi di permesso di soggiorno, documenti d’identita’ e dormivano negli immobili abbandonati di contrada Marchesa, tristemente noti come “Case Sudan”; si avvaleva di un “caporale” che li andava a prendere, ammassandoli in un furgone, per portarli nei campi. L’operazione di oggi vede applicata una misura prevista dalla nuova legge che prevede la sottoposizione a controllo giudiziario dell’azienda, mediante la nomina di un amministratore giudiziario, al fine di non interrompere l’attivita’ produttiva. Il Gip Andrea Migneco, condividendo la richiesta formulata dalla Procura, ha disposto il provvedimento. Commenta il procuratore Giordano: “Prosegue incessantemente, soprattutto in alcune zone del circondario maggiormente coinvolte a fenomeni di stagionalita’, l’attivita’ di contrasto al caporalato che mette in pericolo beni primari della collettivita’ e dell’individuo, come la dignita’ del lavoro e lo sfruttamento senza scrupoli dei lavoratori retrocessi al rango di pura merce”.