‘Ndrangheta: ex senatore Fuda indagato per concorso esterno, le accuse

Reggio Calabria –  Pietro Fuda, ex sindaco di Siderno nonche’ gia’ presidente della Provincia di Reggio Calabria e senatore della Repubblica, e’ indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, per avere contribuito ad agevolare la cosca Commisso. A lui e ad altri quattro indagati e’ stato notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri. Le contestazioni al politico sidernese, ritenuto anche in collegamento con una struttura segreta di tipo massonico collegata alla ‘ndrangheta, riguardano l’apporto che Fuda avrebbe fornito alla cosca Commisso per l’appoggio elettorale ricevuto. Fuda sarebbe stato sostenuto dalla cosca, e in particolare da Antonio Commisso, per la candidatura a sindaco con l’appoggio della lista “Centro Democratico”. Sono diverse le contestazioni mosse a Fuda dalla Dda, in particolare l’accusa ritiene che l’ex sindaco avrebbe consentito alla cosca di assumere una posizione influente nel Consiglio comunale di Siderno, consentendo e promuovendo la nomina a presidente del civico consesso di Paolo Fragomeni, legato da vincoli di parentela con la famiglia di ‘ndrangheta dei Commisso intesi i “Quagghia”.

Altre contestazioni vengono mosse a Fuda nel campo dei lavori pubblici, e in particolare sull’eventuale modifica dell’area della zona industriale del Comune. In un’altra occasione l’ex sindaco avrebbe agito affinche’ una ditta aggiudicatrice di lavori per opere di urbanizzazione si rifornisse di materiale da un pregiudicato per associazione mafiosa. Ancora Fuda avrebbe provveduto a destinare i terreni confiscati a Carmelo Muia’, ucciso a Siderno il 18 gennaio dello scorso anno, per realizzare un canile su proposta di un veterinario parente dello stesso Muia’. In un’altra occasione l’ex sindaco avrebbe ritardato la notifica di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura nei confronti di una ditta edile di proprieta’ di un condannato per mafia, al fine di consentire all’imprenditore di consegnare i lavori prima della comunicazione dell’interdittiva antimafia. La Dda contesta anche indebite pressioni sul responsabile dell’ufficio tecnico – settore politiche del territorio e urbanistica, attivita’ produttive, demanio e patrimonio del Comune di Siderno, per prorogare le concessioni demaniali relative alla gestione di chioschi sul litorale di Siderno. Indebite pressioni anche sull’avvocato dell’ufficio legale del Comune e sul responsabile dell’ufficio tecnico – in modo da assecondare le sue indicazioni in occasione di decisioni amministrative funzionali al contributo da fornire alla cosca – tanto da indurre quest’ultimo alle dimissioni. Gli altri indagati, a vario titolo, sono Giuseppe Figliomeni, Antonio Commisso “u ‘Bucatu”, Cosimo Commisso e Domenico Cerisano, tutti destinatari del medesimo avviso di conclusione indagini preliminari.

 

 

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