Sanità: De Biase “dobbiamo abituarci al niente o al poco?”

Lamezia Terme – “Sanità, in Calabria e nello specifico a Lamezia, dobbiamo abituarci al niente o al poco ?” Se lo domanda Salvatore De Biase Già Presidente Consiglio Comunale Lamezia Terme che prosegue sostenendo: “Comunque la si racconti, in Calabria e nelle varie strutture in generale, così appare !!” Per De Biase “in questo contesto, per Lamezia, alla luce di tutte le promesse mancate e gli accadimenti, emerge la realtà sanitaria , che sembra che si sia definitivamente arresa all’idea di essere una piattaforma ospedaliera, utile, soprattutto, alla sanità catanzarese”.
L’ex presidente del consiglio comunale si “ augura di no!! La telenovelas delle promesse mancate , è infinita, come la solenne ultima promessa della riapertura del reparto malattie infettive, oggetto centrale delle ripetute richieste, dove si diceva : “ sono in fase avanzata, attraverso al gestione dell’appalto da parte di Invitalia, i lavori per la costruzione di una nuova Palazzina di tre piani. “ Sic!!”
Sempre secondo De Biase “a continuare si diceva : -“prenderà il via il Reparto Neuropsichiatria infantile, il quale sarà allocato in un’ala esterna dell’ospedale” -“È previsto l’acquisto di macchinari e tra questi una nuova Tac “, ; “È in programma l’attivazione di 5 posti letto al Centro Protesi Inail “; “A breve il trasferimento di uffici amministrativi su Lamezia che ha locali liberi e di proprietà, così da mostrare risparmi, come da tempo deliberati senza esito”. Come al solito, promesse!”.

“E questo – aggiunge De Biase – vuole essere l’ennesimo richiamo a quanti lottano per una sanità migliore e una Lamezia sanitaria al servizio del bisogno, che curi senza far emigrare, questo è l’auspicio”.

Sempre per De Biase “intanto come nel tempo, amaramente constatato, assistiamo a:
-Commissari che vanno e vengono senza positive conseguenze, anzi il contrario, si mostrano inefficaci e forse anche incompetenti.
-Gli anni passano e i bilanci
squilibrati, o non approvabili, ne evidenziano la realtà ;
-Poi, Fatture pagate più volte per una contabilità senza regole;
-Mancanza di attrezzature;
-Carenza di medici ;
-Promesse concorsuali, non mantenute, neanche quando la situazione pandemica, ne obbliga ogni tipo di accelerazione(
-Poi, l’emigrazione continua e costosa;
-Strutture fatiscenti;
-Prenotazioni infinite;
-Ambulanze per emergenze-urgenze obsolete;
-Medici del 118 continuamente obbligati alla protesta;
-Strutture sanitarie annunciate per anni e mai realizzate ;
-Senza contare che siamo anche ultimi nelle vaccinazioni”.

Per De Biase “Tutto questo e tanto altro, fa dire: -come guarderemo al nostro futuro con un minimo di ottimismo?
-Chi prenderà in mano il problema della disarmonia sanitaria e della distanza dai bisogni sanitari dei calabresi, così da alleviarne le ferite che li affliggono da anni ?
-Quando cambierà il destino di una calabria sempre prima degli ultimi ?” E continua a domandarsi”
Il dovere di chi vive l’amarezza di una quotidianità sanitaria fatta di rinunce, ritardi, rinvii, avverte l’esigenza quantomeno di denunciare, sensibilizzare, e rappresentare a chi può, un diritto mancato, e sperare ancora una volta , in una provvidenza umana, oltre che divina , affinché il destino di questa terra possa cambiare? Cambieranno le cose con un nuovo governo regionale ? Ai posteri l’ardua sentenza”.