Aula bunker Lamezia, Spirlì: «È la casa della giustizia»

Lamezia Terme – «Sono particolarmente felice perché Jole Santelli ha voluto fortemente questa aula bunker. Questa ora è la casa della giustizia».
È quanto ha dichiarato stamattina il presidente della Regione, Nino Spirlì, in occasione dell’inaugurazione dell’aula bunker di Lamezia Terme.
Presenti il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, il procuratore generale, Beniamino Calabrese, e il direttore generale del ministero della Giustizia, Massimo Orlando.
«Il procuratore Gratteri e il presidente Introcaso – ha detto ancora Spirlì – ci hanno onorato di far parte di questa famiglia. Grazie al ministero della Giustizia, la presidente Santelli ha dato la stura a questa collaborazione, consegnando l’aula bunker. E oggi noi consegneremo l’edificio di fronte, dove saranno sistemati gli archivi. La Regione Calabria, in questo momento, intende dare un segno preciso al territorio. Noi siamo per la giustizia, siamo per la legalità e non avremmo potuto mai rimanere fuori da questo progetto, anzi continueremo nel nostro nostro affiancamento. Siamo molto orgogliosi di quello che sta accadendo. La Regione ha scelto finalmente e definitivamente la legalità, e questa è una cosa molto importante».
«Auguro buon lavoro a tutti gli operatori della giustizia e, sicuramente – ha concluso il presidente –, faremo in modo che in questi luoghi ci possano essere maggiori comodità per tutti. Ci impegneremo a garantire ulteriori servizi e affinché chiunque venga qui a lavorare per la giustizia abbia la possibilità di non sentirsi isolato».
«Ringrazio la Regione Calabria e il ministero alla Giustizia, che hanno reso possibile la celebrazione del processo “Rinascita Scott” in Calabria. Il messaggio forte che è stato dato – ha detto il presidente Introcaso – è che i processi che nascono in Calabria si devono celebrare in Calabria. Ringrazio il presidente Spirlì per l’impegno speso, coadiuvato dal procuratore Gratteri che è stato il filo di Arianna che ha condotto tutta l’attività necessaria. Quello che abbiamo potuto fare tutti noi è trasmettere un messaggio importante: questo non è solo un luogo fisico, ma di relazione sociali e di affermazione della legalità».
«Il merito di questa bellissima opera – ha detto il procuratore Gratteri – è di tutti. Io ho fatto un po’ la testa d’ariete e sono riuscito a far sedere intorno a un tavolo anche gente che non aveva tanto interesse a far avere alla Calabria un’aula degna del livello del target qualitativo della magistratura, dell’avvocatura e delle forze dell’ordine. La Calabria aveva bisogno come il pane di un’aula bunker come questa, efficiente e funzionale. Ci sono aspetti qualitativi molto alti. Abbiamo la videoconferenza contemporaneamente in 150 punti dell’aula, possiamo far sedere quasi mille persone secondo le regole del distanziamento anti-Covid ed esiste un sistema di monitoraggio dell’aula a circuito chiuso, sia esterno che interno».
«Oggi – ha aggiunto –, è l’occasione anche di annunciare che la Regione ci concede altri spazi, una struttura di 3.600 metri per realizzare gli archivi per tutto il distretto. Vuol dire risparmiare altri 600mila euro l’anno di fitti. E questa è una notizia importante».
«Si è trattato – ha detto Calabrese – di uno sforzo enorme, in un periodo difficilissimo della nostra storia. Realizzare quest’opera è stato un impegno, ma anche una soddisfazione enorme. Averlo fatto in Calabria, una terra notoriamente massacrata dalla retorica giornalistica che la descrive ultima in tutto, è un po’ la dimostrazione di aver sconfitto questi luoghi comuni. Invece, abbiamo realizzato quest’opera in soli cinque mesi, in piena pandemia e con la sinergia di tutte le istituzioni. Oggi realizziamo un ulteriore tassello grazie alla Regione Calabria, perché prende corpo anche la realizzazione di uno spazio dedicato agli archivi e potrà costituirsi quasi una seconda cittadella giudiziaria».
«Siamo di fronte – ha dichiarato Orlando – alla dimostrazione di come si possano compiere miracoli quando le amministrazioni funzionano e collaborano tra di loro. Prosegue l’impegno preso dall’ex ministro Bonafede, e continuato ora della ministra Cartabia, di dotare la Calabria di strutture giudiziarie sempre più efficienti».