Crotone: Cgil, Cisl e Uil in piazza “dobbiamo invertire la rotta”

cgil.cisl.uil
Crotone – Centinaia di persone hanno preso parte, questa mattina, alla manifestazione unitaria indetta dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per il lavoro e la legalita’. Un corteo, con in testa diversi sindaci ed esponenti sindacali, ha attraversato alcune delle principali vie della citta’ per giungere infine in piazza della Resistenza dove la manifestazione si e’ conclusa con gli interventi dei leader sindacali. Lungo il tragitto, davanti alla sede della Provincia, e’ stato srotolato un lungo drappo nero, segnale della condizione difficile dei lavoratori dell’ente da alcuni mesi senza stipendio. Le motivazioni della manifestazione unitaria attengono alla drammatica crisi economica ed occupazionale nella quale e’ precipitato l’intero territorio e che, a giudizio dei sindacati, puo’ essere recuperata soltanto con un intervento straordinario. “Le condizioni economiche e sociali della nostra provincia – ha affermato il segretario territoriale della Cgil Raffaele Falbo – impongono decisioni urgenti e non piu’ procrastinabili. E’ arrivato il momento che Regione e Governo mettano in campo provvedimenti concreti e strutturali verso il nostro territorio”. Paolo Tramonti, segretario generale della Cisl Calabria, ha detto che “da Crotone parte una nuova stagione. Occorrono piu’ trasporto, piu’ sviluppo. Quest’area non puo’ fare piu’ a meno di logistica e di infrastrutture. Passiamo dalla navigazione a vista alle idee”. Ha concluso gli interventi Guglielmo Loi della Segreteria confederale della Uil. “Lavoro dignita’, legalita’ – ha detto Loy – stanno insieme e se la politica non esprime queste speranze ci deve pensare qualcun altro. Proposte serie che partono oggi da questa realta’: Crotone puo’ esprimere questa speranza”. Loy ha quindi posto l’accento sul deficit di infrastrutture del crotonese che si ripercuote negativamente sulla sua economia. “Se non c’e’ una normale strada, una normale ferrovia un’impresa non verra’ mai e quella che c’e’rischia di chiudere”.