Calabresi nel mondo: Fp-Cgil, vertenza ex dipendenti ancora ferma

bandiera-cgil-600x450Catanzaro  – “Totalmente calpestati i diritti degli ex lavoratori della Fondazione dei Calabresi nel Mondo, nonostante l’Ente in house sia in liquidazione da diverso tempo e agli ex dipendenti non sono stati ancora pagati gli stipendi arretrati. Delle quattro mensilita’ rimaste in pendenza, e risalenti al 2014, e’ stato corrisposto solo il 30% dell’importo. Situazione incomprensibile se si considera che sono passati quasi due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro”. Lo afferma in una nota la Fp-Cgil.
“Nessuna azione di responsabilita’, ne’ di presa d’atto del problema – prosegue la nota – si registra da parte delle forze politiche se si considera che il 21 dicembre verra’ approvato dal Consiglio regionale la legge finanziaria regionale. Infatti, nella legge di bilancio non si ha traccia alcuna di somma destinata agli ex lavoratori dei Calabresi nel mondo, e piu’ volte abbiamo investito della questione, ricevendo in cambio un totale disinteresse, l’assessore al Bilancio Viscomi, vice presidente della Giunta regionale con delega alle partecipate ed ex coordinatore del comitato scientifico della stessa fondazione dei Calabresi nel mondo. Evidentemente l’assessore, tra l’altro docente di diritto del lavoro, non ha inteso confrontarsi con il sindacato e riconoscere i legittimi diritti dei lavoratori. Vorremmo, a questo punto, conoscere il motivo per cui le tante richieste di incontro sono state del tutto disattese, e sempre a questo punto, chiedere all’assessore, in virtu’ del ruolo ricoperto di coordinatore del comitato scientifico, se ritiene chel’esperienza di tanti giovani professionisti e laureati vada completamente mortificata. Attendiamo una immediata presa di posizione del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio e del suo vice Viscomi affinche’ si trovi l’immediata soluzione alla vertenza in atto e vengano riconosciuti i legittimi diritti degli ex lavoratori e sia corrisposto loro quanto dovuto, come d’altronde e’ stato fatto in altre situazioni analoghe. Chi lavora ha diritto ad essere retribuito. E’ un principio basilare – conclude l’organizzazione sindacale – che proprio la Regione e l’assessore alle partecipate non possono disconoscere”.