Sud: Russo (Cisl), fondi già destinati non siano dirottati

Catanzaro  – «Non vorremmo davvero che, nel ripartire i fondi europei e nazionali per l’emergenza coronavirus tra i diversi territori del Paese, il Mezzogiorno risultasse penalizzato a vantaggio di altre aree, riproponendo, in una drammatica fase di crisi, il saccheggio di risorse che negli ultimi vent’anni ha contribuito in maniera determinante a perpetuare arretratezza e mancato sviluppo. Non vorremmo, cioè, che i fondi destinati al Sud in questa fase facessero venire meno quelli già previsti”. Lo dichiara il segretario generale della Cisl calabrese, Tonino Russo.
“Si tratta, infatti, per il nostro governo – prosegue Russo – di applicare il dettato costituzionale che prevede la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantire in tutto il territorio nazionale: parliamo di istruzione e formazione, diritto alla salute, all’assistenza, alla mobilità; livelli essenziali il cui rispetto può essere assicurato solo da un’equa ripartizione delle risorse”.

Il Governo, fa rilevare il sindacalista, ha in più occasioni, e soprattutto nel presentare, dalla Calabria, il Patto per il Sud nel febbraio scorso, riaffermato l’impegno sulla cosiddetta “clausola del 34%”, cioè sul principio che il 34% della spesa pubblica, un volume complessivo annuale di stanziamenti in conto capitale proporzionale alla popolazione di riferimento, sia destinato alle regioni del Meridione. Questo principio – dice – oggi deve essere non solo confermato, ma semmai ampliato a causa dell’attuale emergenza e delle maggiori criticità che ne conseguono”.
Il Mezzogiorno, sostiene Russo, “chiede investimenti, non assistenzialismo. Gli investimenti – a cominciare da quelli per opere infrastrutturali già finanziate, ma non ancora avviate – sono infatti la chiave per rilanciare sviluppo e occupazione. Si aggiunga che mai come in questo momento è evidente la necessità di rimettere in piedi il sistema sanitario calabrese. Chiediamo al Governo e all’Europa di mantenere gli impegni, dando concretezza al principio di solidarietà, e alla politica meridionale di non dividersi su questi temi, ma di affrontarli con unità e determinazione perché è in gioco il futuro delle nuove generazioni: abbiamo oggi – conclude il segretario generale della Cisl calabrese – il compito storico di dare ad esse la possibilità di non lasciare la nostra terra».