Corte conti: Calabria, “la corruzione e’ ormai un sistema”

corruzione-vignetta

Catanzaro – “L’attivita’ corruttiva ha assunto ormai configurazione di ‘sistema’ che oltretutto contribuisce ad impedire la correzione di mali antichi che hanno frenato lo sviluppo del Paese e sbilanciato la struttura della societa’ italiana e del suo sistema politico”. Lo ha detto il presidente della Sezione giurisdizionale per la Calabria della Corte dei conti, Mario Condemi, nel corso della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario che si e’ svolta a Catanzaro. In una accorata esamina sui temi della legalita’ e della corruzione, Condemi ha aggiunto: “Il panorama e’ molto peggiorato ed e’ desolante, con l’onesta, la correttezza, l’affidamento, l’osservanza delle norme che non trovano piu’ posto”. Secondo il presidente, dunque, “e’ doloroso riscontrare che la violazione della legalita’ ha assunto, in misura ormai molto preoccupante, una delle peggiori e piu’ deleterie delle sue manifestazioni: la corruzione, rilevata essersi estesa in moltissimi settori di attivita’, dove pubblico e privato incrociano e condividono interessi ormai di natura criminale”. Nella sua relazione, Condemi ha anche puntualizzato come la corruzione e’ costituita anche da “ogni indebita e volontaria alterazione profittatoria di regole generali giuridiche e comportamentali, che si manifesta, quasi sempre, come degenerazione spirituale e morale, depravazione, totale abbandono della dignita’ e dell’onesta’, con compromissione, inquinamento e ammorbamento di basilari principi del vivere civile”. Nel concludere il suo intervento, il presidente ha poi sottolineato che, rispetto al malaffare, “il rimedio non sara’ certo quella tentazione di quasi acquiescenza, ma un rinnovato slancio di operosita’ onesta e corretta di chi ancora nutre principi sani e responsabili”.