‘Ndrangheta: “Dinasty 2”, una condanna e 17 assoluzioni

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Vibo Valentia – Una condanna, 7 prescrizioni e 17 assoluzioni. Questa la sentenza della Corte d’Appello di Salerno nel processo “Dinasty 2”, il cui troncone principale ha gia’ portato alla condanna in Cassazione (2 anni e 4 mesi) dell’ex giudice del Tribunale di Vibo, Patrizia Pasquin. Unica condanna a 7 anni per il boss di Limbadi, Antonio Mancuso, prescrizioni ed assoluzioni invece per il tecnico del Comune di Parghelia (Vv) Achille Sganga, e per: l’architetto Giancarlo Sganga, Fortunato Polito, Salvatore Valenzise, Antonio Ventura, Pierina Penna, e Maria Ventura. Assoluzione con formula piena per: l’imprenditore vibonese Antonio Castagna (3 anni e 2 mesi in primo grado), l’ex sindaco di Parghelia, Vincenzo Calzona (8 mesi in primo grado) e l’ingegnere cosentino Ernesto Funaro. Assolti con formula ampia, in quanto la stessa Procura generale di Salerno ha rinunciato all’appello fatto dai pm di primo grado (Dda di Salerno), anche per 6 avvocati vibonesi: Antonio Galati, Santo Gurzillo, Filippo Accorinti, Michele Accorinti, Gaetano Scalamogna e Giovanni Vecchio.
Rinuncia all’appello e assoluzione pure per il boss Pantaleone Mancuso, Giuseppe Esposito, Orazio Cicerone, il commercialista vibonese Ilo Bianchi, e gli imprenditori Vincenzo Colistra, Francesco Miceli, Teresa Calla’, Umberto Franco. L’operazione era stata condotta nel 2006 dall’allora capo della Squadra Mobile di Vibo, Rodolfo Ruperti, e dalla Dda di Salerno.