‘Ndrangheta: imprenditore Annunziata rinviato a giudizio

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Reggio Calabria – Il gup di Reggio Calabria, Davide Lauro, oggi al termine dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio l’imprenditore Alfonso Annunziata e altri 9 indagati coinvolti nell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza lo scorso marzo. Gli imputati, molti dei quali familiari di Annunziata, compariranno l’11 novembre alla prima udienza del procedimento ordinario dinnanzi al Tribunale di Palmi. Solo un imputato ha scelto di essere giudicato col rito abbreviato, il processo per lui iniziera’ il 13 novembre dinnanzi al gup. Il 12 marzo scorso la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di 11 persone (il solo imprenditore Annunziata in carcere, 7 ai domiciliari e obbligo di dimora per 3) e il sequestro delle quote di 12 societa’ e altri beni per un valore di oltre 210 milioni di euro, tra cui il complesso immobiliare del Parco Commerciale “Annunziata” di Gioia Tauro. L’accusa e’ di associazione mafiosa per il solo Alfonso Annunziato, il quale inoltre e’ accusato, al pari degli altri indagati, anche di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di “contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali”, frode nell’esercizio del commercio e ricettazione. Le indagini della DDA di Reggio Calabria, coordinate dai pm antimafia Roberto Di Palma e Rosario Ferracane, hanno puntato il dito sulla presunta intraneita’ dell’imprenditore di origine campane, stabilitosi a Gioia Tauro sin dalla fine degli anni ’80, alla cosca Piromalli, una delle piu’ potenti della ‘ndrangheta reggina. Grazie alle intercettazioni gli investigatori hanno appreso dalla viva voce di Annunziata vari episodi del passato: i primi rapporti con l’allora capocosca latitante, Giuseppe Piromalli, sarebbero iniziati a meta’ degli anni 80, quando Annunziata aveva abbandonato da poco il commercio ambulante di abbigliamento nei mercati rionali, per aprire un negozio nel cuore di Gioia Tauro. E’ in quegli anni, sempre secondo quanto emerso dalle intercettazioni, che avvennero i primi attentati che costrinsero Annunziata ad allontanarsi da Gioia Tauro, per farvi rientro solo dopo avere chiesto e ottenuto il consenso dello stesso capocosca durante la celebrazione di uno dei tanti processi che vedeva quest’ultimo imputato. Da quel momento secondo gli inquirenti inizia la scalata imprenditoriale di Annunziata, che era giunto a creare il piu’ grande centro commerciale della Calabria, tra i primi del Sud Italia. Una struttura cosi’ importante che i contrasti per accaparrarsi la costruzione del centro, e’ quanto emerge dall’indagine, sarebbero stati anche tra le motivazioni dell’omicidio di Rocco Mole’, nel febbraio 2008, delitto che segno’ la rottura della solidissima e consolidata alleanza con la cosca Piromalli. Recentemente la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Annunziata, confermando la custodia cautelare in carcere.