Processo Perseo: sul banco dei testimoni, medici del pronto soccorso

udienza-perseo-14-10-15
-di Stefania Cugnetto
Lamezia Terme – Un’udienza, quella odierna del processo Perseo che si sta celebrando al tribunale di Lamezia, che ha visto sedersi sul banco dei testimoni 7 dottori, tra radiologi e medici di pronto soccorso che prestano servizio al nosocomio lametino. I testimoni a discarico, sono stati citati dall’avvocato Mario Murone, per la posizione dell’ortopedico Carlo Curcio Petronio, dottore accusato dagli inquirenti e dai collaboratori di giustizia, di “fornire certificati falsi” agli appartenenti alla cosca Giampà. Due radiologi hanno risposto alle domande di difesa e accusa, Antonella Ferrise e Giuseppe Di Leo, che hanno visionato dei referti medici risalenti al 2008/2009 spiegando al collegio giudicante, presieduto dal giudice Carlo Fontanazza, il meccanismo delle visite. I radiologi hanno riferito di non visitare direttamente i pazienti ma di visionare le radiografie su richiesta del pronto soccorso. Cinque, invece, i medici del pronto soccorso che si sono seduti sul banco dei testimoni, Angela Gigliotti, Saverio Alfredo Ciciarello, Giovanna Nesci, Rosarino Procopio e Sebastiano Assisi. I dottori hanno visionato i referti, spiegando la procedura che solitamente seguono nel visitare i pazienti e specificando, che nei casi analizzati, hanno rinviato a visita specialistica ortopedica, senza sapere quale ortopedico fosse di turno. I medici hanno visionato i referti limitandosi a confermare quanto scritto in essi, tutti tranne il dottor Assisi, al quale non è stato posto in visione alcun referto. Il medico avrebbe visitato Giuseppe Giampà nel dicembre 2009, ma a distanza di tempo, Assisi non ha potuto confermare con esattezza quell’evento. In conclusione di udienza, il difensore dell’imputato Antonio Voci ha chiesto nuovamente al tribunale gli arresti domiciliari per motivi di salute.
La prossima udienza sarà mercoledì 21, dove sarà escusso un testimone citato dall’avvocato Leopoldo Marchese, sulla posizione dell’imputato Antonio Voci ed alcuni degli 11 testi a discarico chiamati dall’avvocato Mendicino, sulla posizione di Fausto Gullo.