Operazione Chimera: prevista per il primo aprile la sentenza

aula-bunkerchimeraLamezia Terme – Si avvia a conclusione il processo “Chimera”, in corso di svolgimento davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro. La sentenza è prevista per il primo aprile che è il 91º giorno del calendario gregoriano (il 92º negli anni bisestili). Ed in attesa della sentenza oggi davanti al Gup, Antonio Battaglia, si è celebrata un’altra udienza durante la quale sono state discusse le posizioni di alcuni degli imputati. I protagonisti dell’udienza di oggi sono stati gli avvocati Antonio Larussa, che ha discusso per le posizioni di Antonio Paradiso e Pasquale Torcasio cl. 80 e Salvatore Cerra che posto all’attenzione del magistrato giudicante la posizione di Gennaro Muraca . I due avvocati nella loro fase dibattimentale hanno messo in discussione la credibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, facendo emergere numerose contraddizioni che, a detta dei difensori, riguardano le loro propalazioni anche in rapporto ad altri apporti collaborativi aventi ad oggetto il medesimo fatto storico contestato ed in particolare la partecipazione al sodalizio Cerra- Torcasio- Gualtieri . Una dibattimento breve ma interessante dal punto di vista giurisprudenziale proprio per la messa in risaldo delle contraddizioni da parte dei due difensori. Al termine della loro difesa l’udienza è stata aggirata al prossimo 18 marzo nel corso della quale dovranno discutere gli avvocati Larussa, Canzoniere e Vitaliano, Per il primo aprile invece è attesa la sentenza. In quella data conoscere le decisioni del giudice dell’udienza preliminare che dovrà pronunciarsi sulle richiesta di condanna richieste di condanna del pubblico ministero che ha chiesto che gli imputati vengano tutti condannati. Dei 44 indagati nella maxi operazione, che ha delineato l’organigramma della consorteria di Capizzaglie, 35 hanno scelto il rito abbreviato. L’operazione Chimera ha portato in due diverse fasi alla cattura di capi e gregari del clan Torcasio-Cerra-Gualtieri. Le condanne che il pubblico ministero chiese vanno da un massimo di 16 e 14 anni, tra gli altri, per Nino Cerra, indicato come il capo storico della ‘ndrina dei Cerra, ad un minimo di 2 anni. Una multa salatissima per l’imputato Nicola Gualtieri , per il quale venne chiesta, oltre che la pena più alta formulata, cioè 16 anni di reclusione, la cifra di 120.000 euro da pagare alla collettività.