Ambiente: no ad impianti eolici sul massiccio del Reventino

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Lamezia Terme – No all’eolico sul Monte Reventino è l’appello del comitato “per il No all’eolico sul Reventino” che rivolgono ai comuni Decollatura, Amato, Miglierina, Marcellinara, Tiriolo, Gimigliano Cicala Carlopoli San Pietro Apostolo Serrastretta Soveria Mannelli Motta Santa Lucia Pedivigliano Colosimi Scagliano Bianchi Conflenti Martirano Lombardo Martirano San Mango D’Aquino Nocera Torinese Falerna Gizzeria Lamezia Terme Feroleto Antico Pianopoli, perché prendano un netta posizione contro la realizzazione di diversi impianti per la produzione di energia da fonte eolica, sulla dorsale del Monte Reventino. In questi comuni inoltre il comiatto ha fatto affiggere un manifesto dal titolo “il territorio non si butta ai “quattro venti”. Impianti Eolici? No grazie!” Il comitato ricorda che “appena la notizia è stata diffusa dalla stampa locale, numerose sono state le prese di posizioni di cittadini, associazioni, istituzioni, contro questi progetti, che, se realizzati, deturperebbero l’intero comprensorio del Reventino, fra queste, il Wwf, Italia Nostra, la Giunta Comunale di Lamezia Terme, la Giunta Comunale di Gizzeria riguardo agli impianti proposti sul suo territorio, l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani della Zona del Reventino, l’Associazione Imprenditori del Reventino – Air, (Liquorificio Gentile, Acqua Sorbello, Camillo Sirianni, Rubbettino, Lanificio Leo, Artigianafunghi, Palahotel Vallenoce, Cantina Le Moire,
Allasia Plant, Profiltek, Idea Vetro, Luna Funghi, Hotel Caligiuri, La rosa nel bicchiere, FerroMG, Tecnicalluminio), mentre molte altre prese di posizione ufficiali si preannunciano a difesa dell’identità paesaggistica del nostro territorio”. Alla base dell’appello il Comitato mette inrislato il fatto che “la Repubblica “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, così recita il secondo comma dell’articolo 9 della Costituzione italiana”. Ricordando poi, che “ll nostro Paese ha ratificato la Convenzione europea del paesaggio, adottata a Firenze il 20 ottobre
2000, nell’intento di “soddisfare gli auspici delle popolazioni di godere di un paesaggio di qualità”, nella persuasione che “il paesaggio rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale”, nella “constatazione che il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale, sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attività economica, e che, se salvaguardato, gestito e pianificato in modo adeguato, può contribuire alla creazione di posti di lavoro”, riconoscendo che “è un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni, che coopera all’elaborazione delle culture locali””.
Ciò nonostante, si domanda il comitato, “si propone di costruire queste enormi torri, che per la loro imponenza, sono immediatamente avvertite e riconosciute come corpi estranei, in grado di mutare la percezione visiva del paesaggio, come, peraltro, facilmente riscontrabile osservando lo scempio realizzato sul versante opposto dell’istmo di Marcellinara. Le nostre montagne prosegue il comitato – esprimono la nostra identità (cfr. Codice del paesaggio art. 131), devastarle con altissime torri, come palazzi di più di 50 piani, sarebbe a tutto svantaggio dei cittadini del comprensorio ed a solo vantaggio delle società che, per cinica e sfrenata ingordigia di guadagno, ne propongono la realizzazione. Ciò, peraltro, in una Regione, la nostra, che solo nel 2013 ha prodotto un surplus di energia elettrica pari al 66% (fonti ufficiali Terna S.p.A.). Gli interventi invasivi sulle nostre montagne che sarebbero necessari a realizzare questi impianti, quali, ad esempio, sbancamenti per l’allargamento delle strade e scavi per le enormi fondazioni delle torri, potrebbero provocare, inoltre, gravissimi rischi per la salute, poiché, come è ormai noto, le rocce verdi del Reventino contengono amianto, che è stato classificato dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come “Cancerogeno cero per l’uomo” (categoria 1)”.

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Per il comitato “è necessario evitare questo tipo di impianti in un’area come la nostra di particolare pregio naturalistico e paesaggistico, che merita di essere tutelata, conosciuta e valorizzata per queste sue peculiarità, che può rappresentare notevole risorsa per l’economia locale, Vi chiediamo, pertanto, come cittadini organizzati, rispettosi e amanti delle nostre montagne, di pronunciarvi contro questo ennesimo attacco al territorio nel nome dei sentimenti di amore per i nostri luoghi”. Per questi motivi il comitato è a disposizione dei comuni per fornire la documentazione di supporto “e, se del caso, il necessario sostegno legale”, e li invitano a “partecipare alle Conferenze di Servizi che verranno convocate dal Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Calabria, soprattutto per tutelare gli interessi della Sua Comunità”.