Lamezia: Sinopoli (PD), eternit abbandonato in strade periferiche

S.Mina-S.EriaLamezia Terme – Andrea Sinopoli, segretario Pd “P.Cosentino”, denuncia la situazione che vede all’incrocio di S.Ermia/S.Minà (nelle vicinanze di un campetto di calcio e di una piccola cappella) diverse lastre di amianto e materiale di scarto, non adeguatamente smaltito e lasciato a se accanto i cassonetti dell’immondizia, mi corre l’obbligo di intervenire sollecitato dai cittadini del posto. Segnalazione già inviata tre mesi fa dall’associazione “Libera Voce”. “Più volte mi sono recato in zona – scrive il democratico – per vedere se l’amministrazione avesse in qualche modo tenuto conto della segnalazione e, quindi, provveduto a rimuovere e bonificare l’area.Ma con grande sorpresa ho notato che tali rifiuti permangono tutt’ora lì e che, essendosi frantumati, sono stati in parte trasportati dalla pioggia insieme ad altri rifiuti e sommersi dalla terra con le raffiche di vento nonchéanche pericolosamente spostati nell’aria”. Sinopoli evidenzia, inoltre, lo stato di degrado in cui versano alcune strade “come ad esempio quella di Via degli Itali, Via Salvatore Foderaro e quelle in zona Bosco Amatello a Sant’Eufemia Lamezia. Come si può vedere dalle foto si tratta di stradeinvase dalla spazzatura, ingombranti e materiali di scarto edili”. Il giovane democratico invita il sindaco Mascaro “a prendere provvedimenti urgenti per tamponare con una seria ed efficace bonifica questa situazione indecorosa e pericolosa per gli abitanti, oppure se non riesce per tempo a seguire queste problematiche ponga rimedio in altri modi. Bosco-AmatelloMa la cosa ancor più saggia che si dovrebbe fare è quella di attuare una politica di prevenzione per fermare questo fenomeno di inciviltà per non essere complici di tali atti”. “Ai cittadini – conclude Sinopoli – è giusto ricordare che il fenomeno di stoccaggio abusivo di Eternit ed amianto (materiale altamente pericoloso e nocivo per gli uomini e per l’ambiente, il cui smaltimento risulta essere particolarmente costoso) ed in generale di rifiuti pericolosi – in costante aumento in più zone del territorio comunale e demaniale, dal mare alla montagna per finire ai letti dei torrenti – si configura nel nostro codice penale come reato, contemplato dall’art.137 Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che prevede l’arresto da 6 mesi a 2 anni e sanzioni da 3 mila a 30 mila euro”.