Lamezia: Piccioni candidato a Sindaco alle prossime elezioni?

Lamezia –È iniziata la campagna elettorale di Rosario Piccioni a candidato a sindaco? Probabilmente sì, sull’onda emotiva dello scioglimento del consiglio comunale si può percepire l’intenzione di Rosario Piccioni a ripercorrere il percorso di Gianni Speranza, presente in sala, anche egli, dopo lo scioglimento del consiglio comunale del 2002, scese in campo con lo stesso modus operandi.Facile intuire che lo stesso modus operandi stia applicando il “discepolo” Piccioni.
Dopo più di due mesi dallo scioglimento, Rosario Piccioni ha voluto puntualizzare, inun incontro pubblico presso il TIP Teatro, le pecche dell’amministrazione Mascaro, sull’incapacità da parte del sindaco Mascaro di affrontare direttamente le vicissitudini giudiziarie che hanno colpito alcuni pezzi della sua amministrazione. Soprattutto, ne contesta il mancato dibattito sullo scioglimento del consiglio comunale; parla di “una politica che aspetta sempre che sia qualcun altro a fare delle scelte”, e si interroga su quali siano i veri motivi che hanno portato allo scioglimento. “L’aspetto amministrativo è una parte degli elementi che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale. Il disordine amministrativo, questo da solo non è motivo di scioglimento”. E afferma che “con questo incontro vogliamo fare partire una discussione che non riguarda una sola parte politica, ma tutti, visto che è il terzo scioglimento”.
Riferimenti duri ed espliciti al presidente del Consiglio comunale,De Sarro, e al vice presidente Paladino, oltrechè, duri attacchi anche ai vice sindaci, Carnovale e Tavella. Nonché al membro del comune in SACAL, Ionà.Rimarca anche i processi Crisalidee Eumenidi, “la mancata discussione anche di quelle indagini era stato un primo campanello d’allarme”.
Dichiara inoltre che su 27 persone, tra consiglieri e assessori, solo 10 sono quelli ritenuti assolutamente estranei ai fatti, e non legati ad ambienti criminali.
C’è stato, comunque, un attacco all’amministrazione Mascaro, dimenticando che nel decreto è detto, a chiare note, che le disfunzioni di indirizzo organizzativo della macchina burocratica comunale sono ascrivibili, in continuità amministrativa, anche alla vecchia amministrazione Speranza, in cui Piccioni era assessore.

Paola Gallo