Lamezia Terme – Silvio Zizza, già candidato a sindaco per M5S, interviene a pochi giorni dall’udienza al Tar su presunte irregolarità nelle elezioni comunali di Lamezia. “Abbiamo fatto ricorso al Tar avverso le suddette elezioni, dopo che la commissione elettorale, ufficio centrale del Tribunale di Lamezia Terme, accertò le irregolarità, discrasie, cancellature, manomissioni, incongruenze e quant’altro in ben 38 sezioni che furono inizialmente anche “sequestrate” – afferma – Il nostro ricorso e quello anche fatto dall’altro candidato a sindaco Massimo Cristiano, furono accolti dal Tar a Maggio 2020, e ammessi alla verificazione delegando la Prefettura a ciò, le sezioni ammesse alla verifica oltre alle suindicate 38, furono in totale 48 su 78, circa il 60% del corpo elettorale. Quindi dopo una minuziosa e attenta verifica delle schede e dei verbali delle 48 sezioni “incriminate”, la Prefettura, depositò presso il Tar, a fine Settembre, una sua relazione conclusiva, nell’attesa della sentenza definitiva del Tar, fissata per l’11 dicembre 2020″.
“La Prefettura – prosegue Zizza – nella sua relazione scrisse: ‘quasi ogni incongruenza, errore o vizio dedotto nei ricorsi introduttivi ha trovato riscontro nell’esame dei verbali, e ove si sia proceduto in tal senso, nel riconteggio delle schede”, in particolare, aggiungo io nel corso della suddetta verificazione, alla quale ho assistito, è emerso un quadro incredibile e allarmante di gravi irregolarità sostanziali, che hanno contraddistinto le suddette elezioni comunali. Irregolarità tali da influire sull’accertamento della reale volontà del corpo elettorale. Sono emerse in queste “famigerate” sezioni, sia la non corrispondenza tra schede autenticate e schede residuate; sia la non corrispondenza di voti attribuiti alle liste e ai candidati a sindaco; sia la non corrispondenza dell’attribuzione dei voti di preferenza ai candidati consiglieri. Insomma in tutte le sezioni oggetto di verificazione sono usciti fuori, veri e propri ed evidenti “brogli elettorali”; voti attribuiti e successivamente modificati, cancellature con scolorina e quant’altro, discrasie, incongruenze, assoluta mancanza di corrispondenza fra voti riportati nei verbali e quelli riportati nelle tabelle di scrutinio. Numero di voti superiore ai votanti, assenza di verbali nei plichi elettorali, plichi elettorali aperti, manomissioni, riscritture, mancate compilazioni, presenza di numeri di voti modificati a penna e non leggibili, o scritti attraverso l’uso della matita, e soprattutto nel corso delle verifiche di circa 6 sezioni, è uscita fuori la cosiddetta “scheda ballerina”, sistema fraudolento consistente nel far uscire fuori dal seggio, una scheda vidimata non votata, per poi essere utilizzata al posto della scheda consegnata all’elettore al seggio. In questo modo, non risultando la sorte della scheda vidimata e non votata, viene controllato e indirizzato il diritto del voto, e cosa gravissima, è che evidente il travaso di schede elettorali esterne al seggio, quindi viene minata la regolarità delle elezioni, oltre a essere un vizio di legittimità gravissimo”.
“Alla fine di questa storia – afferma – il mio pensiero si fonda su due passaggi importantissimi ai fini di quella regolarità, legittimità, onestà e soprattutto legalità, che dovrebbe essere il “dna” di una competizione elettorale in questo caso comunale: il Tar attraverso una sua ordinanza del 19 maggio 2020, ammise il ricorso dei 5 stelle e quello delle liste civiche di Cristiano alla verificazione sulle circostanze indicate appunto dai ricorrenti, e affermò: “Rilevato che i ricorrenti denunciano una serie di illegittimità, le quali, ove accertate, imporrebbero l’annullamento degli atti avversati ed il rinnovo totale o parziale delle operazioni elettorali”. Le illegittimità denunciate dai ricorrenti, hanno trovato puntuale riscontro nella relazione depositata presso il Tar della Calabria, dalla Prefettura che è stato l’organo verificatore delegato dallo stesso Tar. Infatti il Verificatore/Prefettura, nella sua relazione finale dopo le operazioni di verificazione svolte, conclude dicendo: “si da atto in questa sede che quasi ogni incongruenza, errore o vizio dedotto nei ricorsi introduttivi, ha trovato riscontro nell’esame dei verbali e ove si sia proceduto in tal senso, nel riconteggio delle schede”. Infine rispondo alle esternazioni del Sindaco attuale di Lamezia Terme e del suo entourage, che in questi giorni hanno detto ai più, che sono sereni e che il voto è valido! Intanto la sentenza ancora deve uscire, come lo fanno a sapere, va be magari sono dei “maghi”….e se non sono dei “maghi”, la sicurezza del sindaco e dei suoi, da dove deriva, forse dal fatto che non conosce questi risultati o dalla mancanza che la sua elezione sia “macchiata” da tali discrasie. Dopodichè, sappiano lor signori che anch’io sono serenissimo, perché il mio ricorso non è incentrato ad eventualmente entrare in consiglio comunale, del quale ovviamente ne sarei onorato, ma esclusivamente per quei principi e valori così importanti, come la onestà e la trasparenza e di conseguenza, la regolarità del voto, tra l’altro in una città, in un comune, sciolto tre volte per infiltrazioni mafiosi e simili, ma tant’è e anzi vado oltre, mi sarei aspettato invece di difendersi, da parte del sindaco, e di qualche altro già candidato a sindaco, dicevo mi sarei aspettato, un appoggio incondizionato (lo ha fatto solo Piccioni), per amore della verità e della legalità, ma ciò non è avvenuto, fa nulla”.