Tribunale Lamezia: assolto in abbreviato uno dei giovani coinvolti nella vicenda “Armentum”
Lamezia Terme, 21 luglio 2022 – Il Giudice per l’udienza preliminare Dott. Francesco De Nino del Tribunale di Lamezia Terme ha assolto perché il fatto non costituisce reato il Sig. P.S. assistito dall’Avv. Massimiliano Carnovale al quale era stato contestato il reato di nuovo conio art. 612 ter c.p. c.d. revenge porn, la vendetta porno (cioè la condivisione pubblica di contenuti privati senza il consenso di chi è ripreso), introdotta con il pacchetto c.d. “Codice rosso”. Un reato indubbiamente plurioffensivo – diretto a tutelare non solo la libertà di autodeterminazione dell’individuo, quanto anche il decoro, la reputazione e il diritto alla riservatezza, in relazione alla vita sessuale e diretto a fronteggiare, nelle sue varie forme, la violenza di genere. La corposa indagine dei carabinieri della Compagnia di Girifalco, scaturita dopo la denuncia dei parenti della vittima, ha fatto luce su più episodi di violenza sessuale e di bullismo nei confronti del giovane avvenuti nel territorio di Filadelfia, che era diventato il “passatempo” dei suoi aguzzini che si divertivano anche a fare rimbalzare da un cellulare all’altro le immagini e i video con cui avevano ripreso le violenze ai suoi danni. La complessa attività investigativa, nonché l’analisi dei cellulari sequestrati agli indagati ha permesso di cristallizzare l’episodio oggetto di originaria denuncia querela in un più ampio contesto di episodi lesivi perpetrati in danno della medesima persona offesa. Difatti il reato contestato al signor P.S. era diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti per il quale veniva disposto il giudizio immediato e successivamente su richiesta del difensore veniva celebrato il giudizio abbreviato all’esito del rito alternativo l’imputato veniva assolto perché il fatto non costituisce reato.
Lamezia Terme, 21 luglio 2022 – Il Giudice per l’udienza preliminare Dott. Francesco De Nino del Tribunale di Lamezia Terme ha assolto perché il fatto non costituisce reato il Sig. P.S. assistito dall’Avv. Massimiliano Carnovale al quale era stato contestato il reato di nuovo conio art. 612 ter c.p. c.d. revenge porn, la vendetta porno (cioè la condivisione pubblica di contenuti privati senza il consenso di chi è ripreso), introdotta con il pacchetto c.d. “Codice rosso”. Un reato indubbiamente plurioffensivo – diretto a tutelare non solo la libertà di autodeterminazione dell’individuo, quanto anche il decoro, la reputazione e il diritto alla riservatezza, in relazione alla vita sessuale e diretto a fronteggiare, nelle sue varie forme, la violenza di genere. La corposa indagine dei carabinieri della Compagnia di Girifalco, scaturita dopo la denuncia dei parenti della vittima, ha fatto luce su più episodi di violenza sessuale e di bullismo nei confronti del giovane avvenuti nel territorio di Filadelfia, che era diventato il “passatempo” dei suoi aguzzini che si divertivano anche a fare rimbalzare da un cellulare all’altro le immagini e i video con cui avevano ripreso le violenze ai suoi danni. La complessa attività investigativa, nonché l’analisi dei cellulari sequestrati agli indagati ha permesso di cristallizzare l’episodio oggetto di originaria denuncia querela in un più ampio contesto di episodi lesivi perpetrati in danno della medesima persona offesa. Difatti il reato contestato al signor P.S. era diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti per il quale veniva disposto il giudizio immediato e successivamente su richiesta del difensore veniva celebrato il giudizio abbreviato all’esito del rito alternativo l’imputato veniva assolto perché il fatto non costituisce reato.
