Ospedale Lamezia, Rubino e Gianturco: “Dopo nostra denuncia visita del garante della salute”

Lamezia Terme – Il sopralluogo del garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Sdanganelli, all’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, testimonia in maniera inequivocabile che denunciare i disservizi della struttura, come abbiamo fatto noi e altre associazioni, è condizione basilare per accendere i riflettori sulla sanità lametina, sull’importanza di un ospedale al servizio della Calabria e di un’utenza che abbraccia almeno 150 mila cittadini”. Lo affermano Rosy Rubino e Mimmo Gianturco del gruppo consiliare Lamezia Prima di Tutto. “Siamo consapevoli del fatto – aggiungono – che il nostro ospedale è dotato di grandi professionisti che con sacrificio e duro lavoro, nonostante l’atavica carenza di personale, forniscono quotidianamente un prezioso servizio ai cittadini. Molti utenti, anche da altre Province, vengono a Lamezia riconoscendo la professionalità di numerosi operatori sanitari. E proprio per tali ragioni non comprendiamo perché medici e personale paramedico non vengano messi nelle condizioni di operare con serenità. Oltre alla carenza di personale registriamo le precarie condizioni di sicurezza in cui versa la struttura. Non è accettabile che un ospedale abbia più ingressi a libero accesso, a partire dai sotterranei, peraltro incustoditi e lasciati inspiegabilmente aperti. Così facendo si mette a rischio l’incolumità di cittadini e operatori sanitari in particolar modo nelle ore notturne. Ci auguriamo che l’Asp di Catanzaro abbandoni questo stato di inerzia e si attivi immediatamente per lasciare usufruibile ai cittadini solo l’ingresso principale della struttura e doti lo stesso di personale addetto alla sorveglianza. Come è anche opportuno che l’ingresso situato all’esterno della struttura, quello che ricade su via Perugini, sia dotato di personale addetto alla vigilanza. E’ chiaro che la responsabilità di questi disservizi è dell’Azienda Sanitaria Provinciale, alla quale chiediamo di intervenire con estrema urgenza, ma è altrettanto evidente che il sindaco è la massima autorità sanitaria del territorio, ruolo che non sta assolvendo come invece la legge gli consente. Un primo cittadino che è pronto a entrare in conflitto solo con l’opposizione consiliare, reagendo ad ogni minima osservazione che contrasti con il suo pensiero, senza invece riuscire a trovare una interlocuzione con le istituzioni provinciali e regionali, necessaria per rilanciare il ruolo della città Lamezia Terme in Calabria e nel Mezzogiorno”.