Marino si dimette e attacca, subita reazione furiosa

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Roma – Dopo un giorno d’assedio, Marino si arrende. Le sue dimissioni del sindaco di Roma arrivano alle 19,30, dopo ore convulse in Campidoglio: fin dalla mattina le voci sull’uscita di scena del primo cittadino si sono fatte sempre piu’ rumorose. Tre assessori lasciano l’incarico nel primo pomeriggio – il vicesindaco con delega al Bilancio Marco Causi, l’assessore al Turismo Luigina Di Liegro, l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito – e il pressing del Partito democratico si fa sempre piu’ forte. Infine, la decisione, comunicata con una lettera indirizzata ai cittadini. Una lettera in cui Marino, nel farsi da parte dopo 27 mesi, passa all’attacco: “Tutto il mio impegno ha suscitato una furiosa reazione. Sin dall’inizio c’e’ stato un lavorio rumoroso nel tentativo di sovvertire il voto democratico dei romani – scrive Marino – questo ha avuto spettatori poco attenti anche tra chi questa esperienza avrebbe dovuto sostenerla. Oggi quest’aggressione arriva al suo culmine. Ho tutta l’intenzione di battere questo attacco e sono convinto che Roma debba andare avanti nel suo cambiamento”. Le dimissioni possono, per legge, essere ritirare entro 20 giorni, sottolinea Marino: “Non e’ un’astuzia la mia – assicura – e’ la ricerca di una verifica seria, se e’ ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche”. Marino non nasconde di “nutrire un serio timore che immediatamente tornino a governare le logiche del passato, quelle della speculazione, degli illeciti interessi privati, del consociativismo e del meccanismo corruttivo-mafioso che purtroppo ha toccato anche parti del Pd e che senza di me avrebbe travolto non solo l’intero Partito democratico ma tutto il Campidoglio”. Non manca poi nella lettera un riferimento al processo su Mafia Capitale, che prendera’ il via il 5 novembre: “Su mia iniziativa – ricorda Marino – il Comune di Roma sara’ parte civile in un processo storico”.
Altro fronte giudiziario e’ quello avviato dalla Procura di Roma sulle spese di Marino: il fascicolo e’ stato ‘congelato’ in attesa degli sviluppi della vicenda politica, e solo a partire dalla prossima settimana entrera’ nel vivo l’attivita’ istruttoria con l’acquisizione della documentazione sull’utilizzo della carta di credito e il massimale mensile previsto. L’annunciata restituzione, da parte del sindaco, della carta e dei 20mila euro spesi non avra’ alcun effetto sull’inchiesta dei pm, che e’ ancora senza indagati ne’ ipotesi di reato. Il Pd esprime “apprezzamento” per il “gesto di responsabilita’ con cui Ignazio Marino ha ritenuto di presentare le proprie dimissioni da sindaco di Roma: e’ una scelta giusta che dimostra la sua volonta’ di mettere al primo posto l’interesse della citta’”. Il Partito Democratico “assicura il massimo impegno per continuare ad affrontare i problemi di Roma e per garantire la piena riuscita dell’imminente Giubileo, occasione di rilancio della citta’, cui devono essere dedicate tutta l’attenzione e le energie possibili, mettendosi a disposizione del futuro commissario di Roma”. “Finalmente Roma e’ libera”, commenta Renato Brunetta, sottolineando che Forza Italia “e’ pronta alla sfida del voto”. “Il ‘sindaco’ Marino si e’ dimesso: finalmenteeeeeeeeeee! Fra non molto tocchera’ anche a Renzi”, scrive su twitter il segretario federale della Lega nord, Matteo Salvini, che aggiunge l’hashtag #Romaliberata. “E’ finito l’incubo Marino”, dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, parlando di “ultimo fallimento del Pd”. Anche M5S affida a twitter il suo commento sulle dimissioni del sindaco di Roma: “il lavoro del M5S ha permesso di smascherare le balle di Marino. Adesso MetteteciAllaProva!”, scrive il gruppo M5S al Senato.