Elezioni: la mappa dei delusi; il centrosinistra aspetta Oliverio

Catanzaro – La presentazione delle candidature per le elezioni politiche ha creato entusiasmi ma anche delusioni in Calabria. L’ufficializzazione delle liste, depositate domenica e lunedi’ alla Corte d’appello di Catanzaro, non ha mancato di provocare i primi malumori di potenziali aspiranti rimasti fuori da tutti i collegi, soprattutto nel centrodestra e nel centrosinistra: nessuno degli esclusi, com’e’ comprensibile, ha preso esplicitamente la parola o ha preso carta e penna per esprimere il proprio malcontento, ma in tutte le provincie calabresi si percepiscono insoddisfazioni di vario genere. I piu’ delusi sono parlamentari uscenti che pensavano a una riconferma o anche consiglieri regionali che avevano l’ambizione di fare il salto in avanti con destinazione Parlamento: tra le principali cause del malumore, le candidature imposte dai vertici nazionali dei partiti o determinato dal diverso peso delle “correnti” dei partiti stessi, o non espressione diretta del territorio.
Secondo gli addetti ai lavori sono soprattutto Reggio Calabria e la sua provincia le aree nelli quali si registrano le maggiori proteste, sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Nel centrodestra non e’ stato ricandidato il senatore uscente Giovanni Bilardi, che era rientrato in Forza Italia dopo la parentesi con Ncd ottenendo anche un ruolo di rilievo nell’organigramma politico nazionale dei forzisti. Ma anche il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolo’, non e’ stato inserito nelle liste nonostante le previsioni della vigilia lo indicavano tra i sicuri di una candidatura al Parlamento, soprattutto dopo che Nicolo’, nelle scorse settimane, aveva organizzato a Reggio Calabria una partecipata convention con il presidente dei deputati forzisti, Renato Brunetta.

 

Anche nel centrosinistra le scelte finali delle candidature hanno lasciato vari big con l’amaro in bocca: tra gli uscenti non e’ stata ricandidata la giovane Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato ucciso in un agguato a Campo Calabro nel ’91, mentre il sottosegretario ai Beni Culturali, Dorina Bianchi, si e’ tirata fuori dalle trattative all’ultimo momento e la democrat Stefania Covello, componente della segreteria nazionale, non ha trovato spazio in Calabria ottenendo una candidatura in Campania. Nel Pd inoltre gli addetti ai lavori consideravano tra i favoriti per una candidatura la componente della segreteria nazionale renziana, Angela Marciano’, e i consiglieri regionali Giuseppe Aieta, Domenico Battaglia, Enzo Ciconte, Carlo Guccione e Giuseppe Neri, ma nessuno di loro correra’ il 4 marzo, cosi’ come il giovane Marco Schirripa, membro della direzione nazionale del partito.
Per qualche democrat deluso tuttavia potrebbe profilarsi a breve una sorta di “risarcimento” politico con una collocazione nella Giunta regionale nel quadro probabile rimpasto che il governatore Mario Oliverio avrebbe in mente di attuare nelle prossime settimane. E se nel Movimento 5 Stelle la situazione appare tranquilla, invece mugugni si registrano in “Liberi e Uguali”, anche se nel partito guidato da Piero Grasso i malumori si erano manifestati ancora prima del deposito delle liste, al momento della definizione delle candidature: gia’ da una settimana infatti la decisione dei vertici nazionali di “Leu” di “blindare” le postazioni da capolista nei collegi plurinominali del Senato e della Camera aveva contribuito a determinare le rinunce di “volti emergenti” della sinistra calabrese come il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, e i gia’ candidati sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, e Vibo Valentia, Antonio Lo Schiavo.