Porto Gioia Tauro: Caridi, dal Governo solo mortificazioni

portogioia30-05
Reggio Calabria – “Sul porto di Gioia Tauro questo governo rimarra’ alla storia come l’esecutivo che ha creato piu’ mortificazioni alla Calabria dal dopoguerra ad oggi”. Lo dichiara, in una nota, il senatore Antonio Caridi del gruppo Gal. “A quanto pare – afferma Caridi – il ministro Delrio, che ha anche visitato l’infrastruttura lodandone le potenzialita’, vuole procedere all’accorpamento dell’autorita’ portuale con quella di Messina per creare un’unica cabina di regia per lo Stretto. E’ abbastanza chiaro, in primis, l’atteggiamento di questo governo dal “commissariamento facile” soprattutto quando si tratta di Calabria, ma i danni che sta arrecando al porto di Gioia Tauro sono impressionanti. Se questa bozza di piano strategico venisse confermata, l’infrastruttura della Piana perderebbe grande autonomia e il rischio maggiore sarebbe quello di rimetterci soprattutto in termini di crescita economica e di posti di lavoro. Tutto cio’ dopo l’ennesimo commissariamento effettuato da Renzi e compagni, che ha scelto come presidente dell’Autorita’ portuale un soggetto a lui gradito e del tutto estraneo al nostro territorio, con il benestare dei democrat calabresi. Senza dimenticare – prosegue il senatore Caridi – che da anni porto avanti, in solitudine rispetto ai colleghi calabresi, la battaglia per la ZES, provvedimento vitale per il porto e per l’economia calabresi, premendo per velocizzare un iter che, di fatto, il Pd sta ostacolando, dopo un periodo di totale indifferenza. Voglio ricordare che l’amministrazione regionale di cui facevo parte, per l’infrastruttura di Gioia ha sottoscritto un APQ da 470 milioni al fine di costruire un polo logistico intermodale che, passo dopo passo, con mille difficolta’ inizia finalmente a prendere vita, perche’ c’era davvero la volonta’ di valorizzare tutta l’area. Oggi, invece, assistiamo ad una desolante spoliazione di finanziamenti, potenzialita’ e autonomia. Mi rivolgo con forza, quindi, ai miei colleghi calabresi, al governatore Oliverio e anche al sindaco Falcomata’, che diventera’ primo cittadino dell’area metropolitana (altra battaglia su cui sono stato lasciato solo), affinche’ facciano sentire la propria voce agli interlocutori romani. Voglio ribadire che gli amministratori locali sono disponibili ad una mobilitazione e che sono molto determinato ad andare avanti. Mi auguro che anche loro – conclude Caridi – appoggino la mia posizione e si mettano in gioco, anche per dare un senso ai loro prestigiosi e importanti incarichi, senza limitarsi a parole inutili puntualmente smentite nei fatti dai loro compagni di governo”.