Edilizia: Oliverio, per dare la svolta bisogna cambiare registro

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Lamezia Terme – “Il dramma di questa e’ regione e’ stato la forte accentuazione dei caratteri gestionali che hanno determinato nicchie e contro nicchie, poteri e contro poteri, piccoli e grandi equilibrismi ed aggiustamenti che, col passare del tempo, sono diventati una gabbia inestricabile e soffocante. Ad una politica che ha pensato di utilizzare lo scambio nell’intervento pubblico, ha fatto da contraltare una burocrazia che rende tutto piu’ difficile e che oggi e’ diventata come un lupo famelico. A questo lupo, ingordo e insaziabile, bisogna sottrarre gli alimenti di cui si ciba ogni giorno con grande avidita’ determinando guasti inenarrabili. Bisogna metterlo a dieta nell’interesse delle imprese, della Calabria e soprattutto della buona politica”.

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Lo ha detto il presidente dellla Giunta regionale, Mario Oliverio, che a Lamezia ha partecipato all’appuntamento dell’Ance. “Quella politica, cioe’ – ha aggiunto – che non ama declamare e fare parole, ma che realmente vuole servire questa terra e liberarla dai lacci e dai lacciuoli in cui per troppi anni e’ rimasta imprigionata ia chiaro: non e’ un compito facile e piu’ andiamo avanti nella nostra azione di governo, piu’ ce ne rendiamo conto. Purtroppo, pero’, se vogliamo cambiare realmente questa terra, dobbiamo continuare su questa strada, in un’azione determinata che puo’ anche apparire lenta, snervante, faticosa. La cosa piu’ importante e’ non fermarsi, non lasciarsi sopraffare dalla sfiducia, assicurando alle azioni messe in campo uno svolgimento continuo e costante. E’ faticoso, ma questa e’ l’unica strada che abbiamo davanti ed e’ la strada su cui stiamo lavorando”.

“E’ un percorso – ha detto ancora Oliverio – che richiede fatica e pazienza, perche’ ogni giorno bisogna combattere contro un “combinato disposto” di pigrizia, di piccoli e grandi interessi, di piccoli e grandi privilegi che devono essere smontati, disarticolati, azzerati mentre, contemporaneamente, si lavora per costruire una nuova Regione, piu’ leggera e meno preoccupata di gestire il potere. Questa sfida, su questa strada che e’ l’unica possibile da percorrere se vogliamo uscire dalla marginalita’ e dall’arretratezza, si vince se c’e’ una consapevolezza ed un impegno generale.

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La politica, la burocrazia, ma anche tutti gli altri settori fondamentali della vita di questa regione devono cambiare registro. Ognuno, a cominciare dagli imprenditori, deve pretendere che il rapporto tra l’impresa e chi esercita il potere sia improntato soltanto al rispetto delle regole, della trasparenza e della legalita’. Se in Calabria non accade questo non andremo da nessuna parte perche’ una politica malata e’ spesso frutto di una domanda malata. Abbiamo bisogno di sanare definitivamente questa malattia e, per farlo – ha concluso il governatore calabrese – e’ necessario mettere un quadro di regole certe a garanzia di tutti e di ciascuno, al centro del rapporto tra politica ed istituzioni, politica ed imprese, politica e cittadini. Se non spostiamo su questa strada il nostro percorso generale, non avremo futuro. Se lavoreremo insieme, ce la faremo”.