A/3: Greco, dopo sblocco lavori speriamo in una rapida riapertura

Orlandino_Greco01-25
Reggio Calabria – “La decisione, da parte della Procura della Repubblica di Castrovillari, di autorizzare i lavori di messa in sicurezza del viadotto Italia, ci consegna un moderato ottimismo affinche’, il tratto di autostrada, attualmente chiuso al traffico, tra gli svincoli di Laino Borgo e di Mormanno, possa ben presto essere riaperto al traffico, senza perdere ulteriore tempo e garantendo un collegamento autostradale che, per i mesi di luglio ed agosto, diviene strategico per l’intera economia turistica della nostra regione”. E’ quanto afferma il consigliere regionale e capogruppo di “Oliverio Presidente” Orlandino Greco, all’indomani della notizia secondo la quale la Procura ha autorizzato l’Anas a realizzare gli interventi necessari per la messa in sicurezza del viadotto Italia. “Senza voler entrare nel merito delle indagini inerenti il crollo registratosi sul viadotto Italia e certi dell’operato degli organi inquirenti e della Magistratura, quel che ci preme, oggi, e’ che si comprenda, soprattutto da parte dell’Anas, la necessita’ di ultimare, nel minor tempo possibile, gli interventi utili al ripristino di quel tratto. C’e’ una urgenza abbastanza seria, dettata dalle esigenze dei tanti operatori turistici che stanno subendo, ingiustamente, le conseguenze di un isolamento, per quel che concerne il collegamento autostradale, che sta gia’ lasciando un segno oltremodo negativo per l’economia calabrese. L’Anas – continua Greco – dovra’ dunque attivarsi affinche’ i cantieri possano restare aperti 24 ore su 24. Non c’e’ altro tempo da perdere. Ovviamente, l’urgenza che ci troviamo ad affrontare non potra’ distogliere l’attenzione da un serio ed accurato monitoraggio sulla visibilita’ della nostra regione e sui collegamenti infrastrutturali, e non solo, del tutto insufficienti. Si percepisce, infatti, la necessita’ di dar vita ad una task force che accenda, una volta per tutte, i riflettori su uno dei grandi mali della nostra terra. Qui ci sono problemi annosi – conclude – verso i quali abbiamo il dovere di ritrovare soluzioni. Non possiamo piu’ far finta di nulla e, da Roma, dovranno ascoltarci e darci conto, senza piu’ tentennamenti e rinvii”.