Ministero Giustizia: USB, solo 23 tirocini per la Calabria

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Lamezia Terme – L’Unione Sindacale di Base, ha indetto per il 20 novembre a Napoli, uno sciopero generale del pubblico impiego. La sezione USB Lamezia aderisce allo sciopero ed organizza dei pullman per permettere ai lavoratori calabresi di presenziare. Secondo il sindacato, “il recente decreto del Ministro della Giustizia che bandisce una selezione per un ulteriore periodo di perfezionamento da svolgersi nell’ambito dell’ufficio del processo è l’ennesima ingiustizia del governo”.
“La selezione è riservata a soli 1.502 tirocinanti, ossia ad una parte di quei 2.650 lavoratori che, da più anni, piuttosto che svolgere un tirocinio, hanno lavorato a tutti gli effetti negli uffici giudiziari di tutta Italia avendo negli anni acquisito competenze e professionalità, sopperendo alle croniche e ormai storiche carenze di personale. Di questi lavoratori solo in Calabria ve ne sono 670, poco meno di un terzo della loro presenza sul territorio nazionale. Grande era dunque l’attesa per questi categoria di lavoratori della nostra regione di vedersi riconosciuto il proseguimento di un percorso formativo iniziato anni fa attraverso l’attribuzione di una borsa di studio di un anno, anche se misera, (solo 400 euro lordi mensili), ma con la speranza della prospettiva di una definitiva collocazione. Bene, malgrado in Calabria vi sia la stragrande maggioranza di questa tipologia di lavoratori, su 1.502 posti alla nostra regione ne sono stati assegnati solo 23. La cosa paradossale è che ci sono regioni che, non solo non hanno la nostra situazione di carenza di organici nei tribunali, ma che non hanno neanche lavoratori tirocinanti, alle quali però sono stati assegnati numerosi posti, come il Trentino, con ben 43 borse di studio, senza aver neanche un tirocinante. 670 lavoratori calabresi, dunque, che da 3, 4 o 5 anni stanno prestando il proprio servizio (sottopagati e sfruttati in un modo indecente dallo Stato) nei tribunali della regione, dovranno accontentarsi delle briciole che generosamente vengono loro elargite. Molto ci sarebbe da dire anche sui criteri di assegnazione di questi posti, che pongono dei limiti sui titoli di studio, non tenendo in alcun conto gli anni trascorsi a fare i tirocinanti. Noi della USB crediamo che questa, assieme alle tante ingiustizie perpetrate nei confronti dei lavoratori, debba suscitare non solo l’indignazione e la rabbia di tutti noi, ma sfociare in proteste che mostrino come i lavoratori non siano più disposti a subire queste discriminazioni”.