Sanita’: Censis, 41,7% famiglie deve rinunciare a cure

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Roma  – A causa delle lunghe liste di attesa nella sanita’ pubblica e dei costi proibitivi della sanita’ privata, nel 41,7% delle famiglie almeno una persona in un anno ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria. E’ quanto emerge dall’indagine “Bilancio di sostenibilita’ del welfare italiano” del Censis e dalle ricerche delle associazioni dei consumatori realizzate per il Forum Ania-Consumatori.
Inoltre gli italiani pagano “di tasca propria” il 18% della loro spesa sanitaria totale, vale a dire oltre 500 euro pro-capite l’anno. La percentuale della spesa individuale dei singoli cittadini si attesta in Francia al 7% e in Inghilterra al 9%. Infine, in Italia ci sono 3 milioni di cittadini non autosufficienti che necessitano di assistenza, oltre 1,3 milioni le “badanti”, con una spesa per le famiglie di circa 10 miliardi l’anno.
Assicuratori e consumatori hanno realizzato otto proposte per un sistema di welfare piu’ efficiente ed equo. Innanzitutto, occorre fornire a ogni cittadino un’informazione trasparente, semplice e completa sulla situazione pensionistica e sulle prestazioni attese. Altro punto la lotta al fenomeno delle liste d’attesa. Ineludibile anche il problema della non autosufficienza in tarda eta’: il 78% degli italiani e’ favorevole a un’assicurazione contro la non autosufficienza. Tra le proposte viene sottolineata sia l’importanza di un quadro di regole chiare e uniformi per le forme sanitarie integrative, sia la necessita’ di incentivare lo sviluppo di sistemi mutualistici. Da ultimo, un sistema equo e sostenibile non puo’ prescindere da una politica fiscale che sia realmente “prowelfare” e che nel medio-lungo periodo sia positiva per i conti pubblici.