Sanita’: Corbelli, nominare con urgenza il garante della salute

corbelli-03-07Cosenza – Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata all’unanimita’ dal Consiglio regionale il 30 giugno 2008, interviene “sulla drammatica vicenda di una povera donna di San Giovanni in Fiore, di 75 anni, colpita da un principio di infarto e lasciata morire a casa dopo che in sette ospedali della regione(oltre a quello del comune silano, che fa salire cosi’ il numero dei nosocomi a 8) non si era riusciti a trovare un posto per poterla ricoverare. In Calabria si muore perche’ in otto ospedali(oltre a quello di San Giovanni in Fiore, quelli di Crotone, Cosenza, Paola, Rossano, Castrovillari, Catanzaro e Lamezia Terme) non c’era un posto letto disponibile a terapia intensiva per ricoverare una pensionata di 75 anni colpita da un principio di infarto! Quanto accaduto alla povera donna di San Giovanni in Fiore e’ un fatto di inaudita gravita’, un esempio oltre che di malasanita’ di disorganizzazione, che fa della Calabria una regione da Terzo Mondo, dove il diritto alla salute viene di fatto in questo modo letteralmente cancellato! Al di la’ dell’inchiesta della magistratura che accertera’ ogni responsabilita’ su questo grave caso di malasanita’ e di disorganizzazione, va fatta una riflessione sullo sfascio della sanita’ calabrese e sugli effetti devastanti prodotti dal piano di rientro dal debito. Chiedo: si puo’ lasciar morire una persona perche’ ben otto ospedali non riescono a trovare un posto a terapia intensiva per poterla ricoverare? Puo’ questo chiamarsi un Paese civile? Puo’ questa continuare ad essere considerata una sanita’ pubblica? In nome sempre del famigerato piano di rientro si possono ridurre gli ospedali calabresi in questo stato di assoluta precarieta’, di forte rischio e totale inadeguatezza, addirittura finanche con la mancanza di un posto disponibile per ricoverare una persona infartuata? Si puo’ essere condannati a morire solo perche’ ci si ammala in un ospedale di periferia? A che serve il Commissario della sanita’? Chi tutela i diritti degli ammalati? Perche’ l’organismo preposto per farlo il Garante della Salute della Calabria, che ho fatto approvare 8 anni fa, e per il quale continuo da allora ininterrottamente a lottare – conclude Corbelli – non viene, dal Consiglio regionale, ancora nominato e non viene istituita la struttura, al servizio dei cittadini, 24 ore su 24, con un numero verde e oltre venti sportelli informativi, per coordinare interventi urgenti, denunciare e prevenire casi di malasanita’ e di disorganizzazione, come nel caso della povera donna di San Giovanni in Fiore?”.