Fdc: Sul, l’azienda e’ un malato ormai in coma

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Catanzaro – “Siamo giunti ormai al capolinea… serve una nuova Governance. La situazione in cui versano le Ferrovie della Calabria, la piu’ grande azienda del trasporto pubblico locale Calabrese, e’ da paragonarsi ad un malato in stato di coma irreversibile”. La denuncia e del Sul, Sindacato Unitario dei Lavoratori, che ha diffuso un comunicato. “Registriamo la scarsa o quasi inesistente manutenzione degli autobus – si legge – e dei rotabili (le automotrici che dovevano arrivare dalle Appulo-Lucane?) per mancanza di ricambistica, un livello basso di sicurezza, alla latitanza dell’ amministratore unico sui reali problemi aziendali e al suo silenzio/assenso nel varo di una fantomatica macrostruttura rimodulata senza criteri oggettivi con la complicita’ di alcune organizzazioni sindacali dove a farne le spese sono solo e sempre i soliti lavoratori figli di una meritocrazia mai applicata mentre gli “intoccabili” , figli delle solite clientele politico-sindacali, godranno oltre che a sistemazioni interne “di comodo”, a breve anche dell’avanzamento parametrale”.

“Dopo, – si legge ancora – i proclami della politica regionale che per cinque anni ha tanto decantato la salvezza dell’azienda, dopo la decurtazione del salario dei dipendenti, l’unica misura che Ferrovie della Calabria ha rispettato dell’ accordo sottoscritto il 17/10/2011, anche con la Regione Calabria, e’ la sospensione del buono pasto. Un accordo che il S.U.L.¬/TPL condivideva e condivide solo ed esclusivamente per l’impegno delle parti al mantenimento dell’unicita’ aziendale (Cosenza e Catanzaro societa’ provinciali con partecipate comunali?) , ma visto il comportamento aziendale che non si smentisce e continua nella gestione clientelare, vedi l’assunzione senza prova concorsuale a tempo indeterminato di due lavoratori ex Co.Co.Co., ci lascia perplessi”.
Questo tipo di gestione, dice il Sul, “e’ da ritenersi molto grave, rappresenta l’ennesima “sberla” nei confronti dei lavoratori che, al fine di evitarne la chiusura, dopo rassicurazioni e promesse, hanno rinunciato a quanto ottenuto in anni di lotta. Di contro, al buon senso e al coraggio dei lavoratori, questo management aziendale inondato da numerosi ricorsi e contenziosi legali continua imperterrito nella “gestione allegra” che ci portera’ dritto verso il fallimento”.