Sicurezza: Asaps, “agenti aggrediti, ogni 4 ore uno in ospedale”

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Roma – Nei primi sei mesi del 2015, in media ogni quattro ore un operatore di polizia e’ finito in ospedale perche’ aggredito durante un controllo su strada, “spesso con conseguenze invalidanti, fisiche e psicologiche, che lo accompagneranno per tutta la carriera”. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’osservatorio “Sbirri Pikkiati”, curato dall’Asaps, l’Associazione amici sostenitori polizia stradale. Dal primo gennaio al 30 giugno scorso sono state registrate 1.091 aggressioni a poliziotti, carabinieri, agenti di polizia municipale, operatori delle altre forze di polizia e pubblici ufficiali in genere: un leggero calo (-4,6%) rispetto ai 1.144 episodi monitorati nel primo semestre 2014 ma il dato resta inquietante visto che esclude tutto cio’ che riguarda la gestione dell’ordine pubblico. Nell’intero 2014 le aggressioni alle divise su strada erano state in tutto 2.266. Nel 2013 erano state 2.286, mentre nel 2012 si era arrivati al numero record di 2.290.

“Nei primi sei mesi del 2015 – spiega Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – in 243 casi, pari al 22,3% del totale (21,6% nel 2014), l’aggressore ha fatto uso di armi proprie o improprie (bastoni, coltelli, crick, in molti casi la stessa vettura per travolgere il poliziotto). I piu’ colpiti dalla violenza sono stati ancora una volta i Carabinieri, che da soli hanno totalizzato il 50,8% delle aggressioni (in tutto 554), dato che evidenzia un lieve calo rispetto alle 569 del 2014 ma un incremento percentuale rispetto al 48,9% dello scorso anno. Seguono la Polizia di Stato con 344 episodi (31,5%), la Polizia locale con 118 (10,8%) e gli altri corpi con 95 attacchi, l’8,7%”. Sempre nel corso dei primi sei mesi di quest’anno, gli episodi avvenuti al nord sono stati 484 (44,4%), quelli al centro 263 (24,1%) mentre le aggressioni registrate al sud sono state 344 (31,5%). Aumenta anche il numero di aggressori stranieri, comunitari e non: nei primi sei mesi del 2015 si sono resi responsabili di 481 eventi, il 44,1% rispetto al 41,8% del totale dello scorso anno. In 339 casi (31,1%) gli aggressori erano ubriachi o drogati, in lieve calo rispetto al 32,8% del 2014. “L’argine di contenimento delle divise rispetto alla violenza che si manifesta ogni giorno sulle strade e’ sempre piu’ fragile – denuncia Biserni – E tutto questo avviene nell’indifferenza pressoche’ totale dell’opinione pubblica e della stessa politica. Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero preoccuparsi i cittadini ancor piu’ degli agenti e dei carabinieri perche’ dopo l’argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre piu’ tracotante e ormai di fatto impunita”.