Editoria: Fnsi, criticita’ non si superano cancellando i diritti

fnsi
Roma – Le criticita’ del settore dell’editoria “non possono essere affrontate ne’ con goffe esibizioni muscolari e controproducenti fughe in avanti e neppure illudendosi di poter cancellare regole, diritti fondamentali e tutele collettive in nome di una non meglio precisata efficienza aziendale”. Lo affermano in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, all’indomani dello sciopero nazionale dei poligrafici cui si e’ aggiunto, sempre ieri, quello dei giornalisti de la Repubblica e della Stampa, sciopero quest’ultimo che per i vertici Fnsi “rappresenta un atto di responsabilita’ soprattutto nei confronti dei lettori”. Lorusso e Giulietti rilevano che “ferme restando le ragioni dei poligrafici che hanno scioperato, e ai quali va ribadita la solidarieta’ del sindacato dei giornalisti, e pur nel rispetto di chi ha deciso di non aderire allo sciopero nazionale, le prese di posizione dei giornalisti di molte testate, alcuni dei quali hanno indetto assemblee protrattesi fino a tarda sera impedendo di fatto l’uscita dei giornali, devono indurre gli editori a ragionare seriamente di futuro, rimettendo al centro la qualita’ dell’informazione”.
I vertici della Fnsi sottolineano quindi che “in un contesto generale in profondo mutamento e senza piu’ le certezze del passato occorre una visione generale di sistema”. Il comparto editoriale “e’ ancora alla prese con una crisi di natura strutturale”, e non soltanto in Italia. “I necessari e ineludibili processi di ristrutturazione, dettati anche dalla gia’ mutata organizzazione del lavoro e dalla rivoluzione digitale, richiedono – dicono Lorusso e Giulietti – una riflessione comune fra tutti gli attori del sistema, editori, giornalisti, lavoratori poligrafici, alla quale non potra’ essere estraneo il governo. E’ una strada che e’ stata appena intrapresa con il progetto di legge di riforma dell’editoria e che si dovra’ continuare a percorrere con maggiore convinzione se si vuole evitare il tracollo del sistema”.