Enti locali: Cnc, ricostituire la vecchia Provincia di Catanzaro

Catanzaro – Ripristinare l’antica provincia di Catanzaro. Lo propone, attraverso un comunicato, il movimento “CatanzaroNelCuore, secondo il quale “i recenti movimenti popolari nati in alcuni territori col proposito di sensibilizzare la politica verso il ritorno di alcuni comuni del vibonese nell’originaria provincia di Catanzaro, testimoniano un disagio socioeconomico che occorre tenere nella giusta considerazione, ben valutando che le attuali istanze sono il risultato di processi involutivi innescati gia’ fin dal 1992, allorquando scelte improvvide operate piu’ per la spartizione di poltrone che per lo sviluppo dei territori, portarono all’istituzione, per gemmazione da quella di Catanzaro, delle province di Crotone e di Vibo Valentia. A distanza di venticinque anni, infatti, – scrive il movimento Cnc – si puo’ affermare che questi due piccoli enti intermedi non hanno, purtroppo, creato alcun beneficio ai territori amministrati che, invece, si sono progressivamente impoveriti fino ad arrivare alla tragica situazione odierna nella quale, tra le altre sofferenze, si registra anche quella del mancato pagamento di svariate mensilita’ retributive a centinaia di dipendenti. A corroborare tale impietoso esito – si legge nel documento – ci sono gli indicatori economici, e non solo, che di anno in anno descrivono un quadro infelice di quei bellissimi territori, un quadro su cui potrebbe incombere il rischio default con la drammatica eventualita’ che non si possano piu’ erogare servizi fondamentali ai cittadini. Condividendo le preoccupazioni di quelle popolazioni circa la chiusura dei relativi enti intermedi e consapevoli delle ricadute nefaste che tale evento determinerebbe a cascata soprattutto sui Comuni, riteniamo – scrive CnC – sia giunto il momento di guardare in faccia la realta’. Se e’ comprensibile attivarsi per indire i referendum che indichino il ritorno alla storica provincia di Catanzaro da parte di diverse localita’ del vibonese e del crotonese, e’ ancora di piu’ auspicabile un impegno della politica affinche’ ci sia un perentorio impulso proveniente dai decisori locali e da quelli romani per ripristinare l’antica Provincia. Non deve sfuggire, infatti, che la ricostituzione dell’antico assetto della Provincia di Catanzaro, corrispondente a quello precedente al 1992 e risalente al 1816, con una popolazione di quasi 600.000 abitanti, un ragguardevole patrimonio infrastrutturale e soddisfacenti realta’ produttive, innescherebbe processi di crescita economica e sviluppo territoriale ottenibili solamente da una elevata massa critica con un forte potere contrattuale, condizioni che territori piccoli ed economicamente assai deboli non potranno mai sperare di ottenere”.

 

Nel frattempo, pero’, si legge nella nota, “urge garantire un immediato ristoro finanziario agli enti intermedi di Crotone e Vibo: noi crediamo, in attesa che la grave situazione di sofferenza delle due Province venga presa in carico dallo Stato con interventi straordinari, che lo si possa realizzare dirottando i fondi del Decreto Reggio. Non ce ne vogliano i reggini, ma davvero non si capisce l’utilita’ e la ratio che sin dal 1989 spinge il governo nazionale ad erogare alla citta’ dello Stretto – nel frattempo diventata citta’ metropolitana e, per questo, destinataria di ulteriori considerevoli stanziamenti statali – finanziamenti cosi’ sostanziosi anche a fronte di risultati pessimi e di un equivoco utilizzo degli stessi, come piu’ volte dimostrato dagli organi inquirenti i quali hanno appurato come tanti di questi soldoni siano finiti in mani sbagliate. Si abbia allora l’onesta’ intellettuale, prima che politica, di mettere la parola fine ad un decreto che appare discriminante agli occhi di altri territori deboli e che piu’ di Reggio meriterebbero un ristoro. Lo si faccia subito per Vibo e per Crotone; dopodiche’ – conclude il movimento – si pensi a ripristinare la provincia di Catanzaro cosi’ com’e’ stata per secoli, all’interno della quale insistono il capoluogo di regione e altri centri importanti come Ciro’ Marina, Crotone, Soverato, Lamezia, Vibo e Tropea”.

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