Mafie: ‘Ndrangheta; cuore e testa in Calabria,orizzonti globali

Catanzaro  – Pubblica amministrazione, narcotraffico, imprenditoria, senza tralasciare le tradizionali estorsioni che consentono di mantenere alta la pressione sul territorio, imponendo la propria forza attraverso intimidazioni a commercianti e imprenditori. La ‘ndrangheta ha saputo espandere il suo predominio in ogni settore economico, abbandonando i panni della malavita locale e allargando i propri orizzonti ben oltre i confini regionali della Calabria. Eppure, la ‘ndrangheta continua a far battere il suo cuore qui, dove e’ nata, dove continua a stare sul territorio in tutte le forme possibili. Oggi, abbandonati i panni tradizionali del boss di paese, l’attuale capocosca ha indossato la giacca e la cravatta e si e’ impadronito dei mestieri piu’ redditizi. E laddove non lo ha potuto fare, ha allungato il proprio predominio attraverso professionisti di primo livello, politici e imprenditori, allettati da una montagna infinita di denaro e legati da affiliazioni rigide e insormontabili. Solo questo e’ rimasto antico. Appena pochi giorni fa i carabinieri hanno sequestrato un appunto con il rituale di affiliazione alle cosche. Le parole sono quelle di una volta. Le stesse pronunciate nei casolari di campagna o nelle ville di potere, confermate oggi che la malavita calabrese ha saputo espandersi.
L’economia sana, come dimostrano le indagini condotte quotidianamente dalle Procure di tutta Italia, appare iniettata dal virus della criminalita’ organizzata. Dagli appalti pubblici alle aziende di rilievo, dalle pubbliche amministrazioni agli enti che muovono denaro. Senza dimenticare quel filo sottile, quasi imperscrutabile, che lega la stessa ‘ndrangheta a una fetta di massoneria deviata, al punto da convincere la commissione parlamentare Antimafia a forzare la mano e a sequestrare i tabulati degli iscritti alle logge calabresi. Il potere crescente ha anche trasformato la ‘ndrangheta nell’interlocutore principale dei cartelli sudamericani che operano nel narcotraffico. La cocaina, in primis, viaggia verso l’Europa solo dopo le indicazioni delle cosche calabresi.

L’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia mostra la capacita’ camaleontica della ‘ndrangheta, sottolineando che “le risultanze giudiziarie che hanno caratterizzato, nel semestre, l’azione di contrasto alla ‘ndrangheta, consolidano la qualificazione unitaria delle cosche”, in particolare quelle reggine, “evidentemente orientate verso l’affermazione, anche fuori regione, dei ‘comportamenti’ mafiosi che le identificano, senza ovviamente trascurare l’acquisizione di nuovi mercati e spazi criminali, ivi compresi quelli offerti dalle ‘maglie larghe’ di frange colluse della pubblica amministrazione”.
Nulla e’ piu’ improvvisato. La capacita’ e’ anche quella di leggere lo sviluppo economico, per questo e’ stato rilevato che “tra i settori economici piu’ infiltrati” ci sono quelli delle costruzioni, dei trasporti e magazzinaggio, dei servizi per l’impresa, della fornitura di energia elettrica (anche da fonti rinnovabili), nonche’ quelli delle sale gioco e scommesse, per i quali si e’ registrato, negli ultimi anni, un aumento del 500% delle imprese del settore, cinque volte la crescita nazionale”.
La mappatura della presenza delle cosche, tracciata dalla Dia rispetto alle indicazioni delle procure della Repubblica, disegna una copertura capillare del territorio calabrese, diviso per zone, ma anche una completa presenza in ogni altra regione. Dal Lazio al Piemonte, dalla Lombardia al Veneto, passando per l’Emilia Romagna e per le alleanze in territori piu’ complessi (Sicilia, Campania e Puglia) per la presenza delle altre mafie.