Migrante ucciso: Cgil, piena fiducia nella giustizia

Catanzaro  – Il Comitato direttivo della Cgil Calabria “si stringe attorno ai familiari di Sacko Soumaila e dei lavoratori coinvolti nella follia omicida di chi ha consapevolmente compiuto un atto che non puo’ essere derubricato come una vendetta per un furto. Non c’e’ stato furto tra i rifiuti, non c’e’ stato alcun motivo di sparare, e non ci sono attenuanti rispetto al delitto compiuto”. Lo si legge in un comunicato in cui la Cgil ringrazia “la tempestivita’ dell’intervento della Procura e delle forze dell’ordine nell’aver con immediatezza provveduto a individuare il presunto responsabile e gli eventuali mandanti. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso e commini la pena esemplare per i responsabili di tale efferato assassinio. Sul tema immigrazione occorrono misure straordinarie che non possono essere gestite con slogan e con la politica dei respingimenti. Il tema il piu’ delle volte viene affrontato con estrema superficialita’, con demagogia, attraverso il clima della paura, non conoscendone i risvolti, le analisi e le soluzioni, dimenticando quello che e’ avvenuto nel 2010 a Rosarno ed il clima che ne e’ conseguito. A distanza di otto anni da quegli avvenimenti, il clima politico degli ultimi giorni e le dichiarazioni istituzionali, che vogliamo stigmatizzare, sui temi dell’immigrazione, rischia di portare indietro il lavoro fatto da tutti in questi anni. Ci vuole grande senso di responsabilita’, a partire dalla politica che dovrebbe farsene carico non soffiando sul fuoco”.
La Cgil, si legge poi, “attraverso le sue strutture territoriali e categoriali e’ da anni impegnata sul campo a fare rete con le diverse associazioni, a partire dalla tendopoli di San Ferdinando, nella Sibaritide, a Riace, e su tutto il territorio regionale nell’affrontare quotidianamente l’emergenza sbarchi, nella tutela del lavoro e dei diritti civili, molte volte denunciando presso le autorita’ competenti, caporali senza scrupoli e appartenenti alla Ndrangheta, mettendo in gioco l’incolumita’ fisica dei propri dirigenti. La Cgil, in tutte le sue articolazioni, da sempre sta denunciando e combattendo la filiera lunga della ‘ndrangheta, lo sfruttamento dei lavoratori migranti, il regime di schiavitu’ cui in molti casi sono sottoposti nelle condizioni di lavoro uomini e donne ad un euro a cassetta e senza regolare contratto di lavoro. Una filiera lunga che parte nei campi al mattino alle 5 con il mercato delle braccia, il trasporto, ed arriva nelle filiere delle grandi distribuzioni e nelle tavole dei cittadini”.

“Il rapporto agro mafie – prosegue la nota – ci indica chiaramente il ruolo della ‘ndrangheta sul business che parte dal reclutamento, dallo sfruttamento, dalle condizioni di vita dei lavoratori migranti e dall’interesse che ha la ndrangheta a mantenere il controllo del fenomeno e il ghetto di San Ferdinando. Il controllo della filiera agricola di qualita’ era un obiettivo della legge 199 contro il caporalato, voluta dalla Cgil e che va integralmente applicata cosi’ come occorre una responsabilita’ delle aziende a rifiutare il sistema delle finte cooperative dedite allo sfruttamento e puntare sulla gestione del collocamento pubblico. I temi della dell’accoglienza e della tendopoli di San Ferdinando dove la Cgil opera da diversi anni con abnegazione, meritano una lettura piu’ attenta che riguarda politiche abitative alternative dalla logica del ghetto ma che deve essere pianificata nel tempo, monitorata e gestita in stretta connessione con i governi nazionale e regionale a partire dalla proroga degli accordi con il protocollo scaduto il 31 dicembre 2017. Non possiamo aspettare ogni volta l’evento tragico per affrontare compiutamente il fenomeno. Chiediamo al Presidente della Camera Roberto Fico che lunedi’ 11 visitera’ la tendopoli di San Ferdinando di promuovere verso il Governo un tavolo nazionale sull’immigrazione e sulla tendopoli con le parti sociali, la Regione, le amministrazioni locali, le associazioni che vi operano , che non sia condizionato da posizione ideologiche e viziato da tentativi mediatici e strumentali di chi alza piu’ in alto i toni. La Cgil Calabria – si legge infine – aderisce allo sciopero dei lavoratori agricoli per il contratto di Flai Cgil Fai Cisl Uila Uil per giorno 15 giugno a Vibo Valentia nel nome di Sacko Soumayla e annuncia altre inizitive sui temi dell’immigrazione a partire da Riace. Il Comitato direttivo della Cgil Calabria sostiene il modello Riace quale idea e progetto diffuso di accoglienza e sosterra’ nelle prossime settimane iniziative unitarie in sua difesa e valorizzazione”.