Cybercrime finanziario: Polpost,nel 2018 scovati 101 money mules

Roma – Sono stati 101 i cosiddetti ‘money mules’ individuati in Italia nel 2018 dalla Polizia postale e delle Comunicazioni nell’ambito delle attivita’ di contrasto al financial cybercrime. Sono riciclatori primi destinatari delle somme provenienti da attacchi informatici e campagne di phishing, che offrono la propria identita’ per l’apertura di conti correnti e/o carte di credito sui quali vengono poi accreditate le somme illecitamente carpite. Per 50 di loro sono scattati i provvedimenti di arresto, mentre per 13 la denuncia in stato di liberta’. Numeri che rientrano nel bilancio della recente operazione di respiro internazionale denominata “Emma4”, coordinata dal Servizio Polizia postale con la collaborazione di 30 Paesi europei e di Europol. Le transazioni fraudolente sono state 320, per un totale di circa 34 milioni di euro, di cui 20 milioni sono stati bloccati e/o recuperati grazie alla piattaforma per la condivisione delle informazioni denominata “OF2CEN”, realizzata appositamente al fine di prevenire e contrastare le aggressioni al sistema economico finanziario.

Quella del cybercrime di genere finanziario e’ una problematica sempre piu’ evidente e incalzante, perche’ le sempre piu’ evolute tecniche di hackeraggio, attraverso l’utilizzo di malware inoculati mediante tecniche di phishing, ampliano a dismisura i soggetti attaccati, soprattutto nell’ambito dei rapporti commerciali, anche per l’utilizzo di particolari tecniche di social engineering e di cyber profiling. Infatti lo scopo delle organizzazioni criminali e’ quello di intromettersi nei rapporti commerciali tra aziende, attraverso le informazioni acquisite, dirottando asset finanziari verso conti correnti nella disponibilita’ dei malviventi. Il BEC (business e-mail compromise) o CEO (Chief Exeutive Officer) fraud sono la moderna applicazione della tecnica di attacco al sistema economico nazionale denominata “man in the middle”. Nonostante la difficolta’ operativa di bloccare e recuperare le somme frodate, soprattutto perche’ inviate verso Paesi extraeuropei (Cina, Taiwan, Hong Kong), grazie alla versatilita’ della piattaforma OF2CEN (On line Fraud Cyber Centre and Expert Network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore, nell’anno 2018, la Specialita’ a fronte di una movimentazione in frode denunciata di 38,4 milioni di euro ha potuto gia’ recuperare e restituire circa 9 milioni mentre sono in corso attivita’ di cooperazione internazionale finalizzate al recupero delle restanti somme. La piattaforma in questione frutto di specifiche convenzioni intercorse mediante ABI con gran parte del mondo bancario, consente di intervenire in tempo reale sulla segnalazione bloccando la somma prima che venga polverizzata in vari rivoli di prestanome.

Anche in ambito nazionale il settore per il contrasto al Financial Cyber Crime ha prodotto notevoli risultati operativi, e in particolare lo scorso marzo e’ stata condotta un’articolata operazione di polizia giudiziaria denominata “Bruno” condotta dalla Polizia postale e delle Comunicazioni in collaborazione con le autorita’ romene, che ha consentito di denunciare complessivamente 133 persone, 14 delle quali sottoposte a ordinanza di custodia cautelare (3 dei quali in territorio romeno), per associazione a delinquere transnazionale dedita ad attacchi e frodi informatiche su larga scala e riciclaggio. Da questa operazione per la prima volta sono emersi elementi dell’interessamento da parte della criminalita’ organizzata di tipo mafioso verso il settore del Financial Cyber Crime.
A luglio si e’ conclusa invece “Sim Swap”, operazione che prende il nome dalla particolare tecnica utilizzata dai malviventi e che rappresenta una modalita’ innovativa di attacco ai sistemi di home banking, che prevede la sostituzione, attraverso dealer compiacenti, delle sim telefoniche attraverso le quali giungono ai titolari dei conti attaccati le OTP (one time password) per effettuare le disposizioni di trasferimento di denaro. L’operazione si e’ conclusa con l’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare. E a novembre si e’ conclusa l’operazione denominata “Travellers” nella quale la Specialita’ di Polizia ha eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare, verso un gruppo criminale definito dall’autorita’ giudiziaria “itinerante”, in quanto operante indistintamente su tutto il territorio nazionale. L’associazione disponeva di un proprio “apparato tecnico-finanziario” che si occupava di dotare gli associati di conti correnti (intestati a societa’ inesistenti o appositamente create), apparati POS portatili (anche operativi su circuiti internazionali) abilitati a transazioni con carte di credito e carte prepagate con funzioni online, attraverso i quali riciclare i proventi delittuosi.