Lamezia: Operazione “Perse”, Saverio Giampa’ non risponde al Gip

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di Claudia Strangis

– Lamezia Terme – Saverio Giampà, 27 anni, tratto in arresto nell’ambito dell’Operazione denominata “Perse”, condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro, con le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Durante l’interrogatorio di garanzia tenutosi stamane in carcere a Siano, infatti, Saverio Giampà, assistito dall’avvocato Lucio Canzoniere, ha deciso di non rispondere alle domande del Gip Scuteri, riguardo al reato contestatogli. Saverio Giampà è accusato di aver partecipato all’omicidio di Bruno Cittadino, ucciso il 31 luglio 2008 a Lamezia su via Marconi. Secondo l’accusa, infatti, Saverio Giampà avrebbe rubato lo scooterone utilizzato per il delitto che materialmente fu consumato da Francesco Vasile, su mandato dall’ex boss Giuseppe Giampà.

Giampa-Torcasio

L’arresto scattato ieri è frutto delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Giuseppe Giampà e da quelle di uno degli ex affiliati alla cosca, Giuseppe Catroppa, che ha intrapreso da qualche mese il percorso di collaborazione con la giustizia. Sarebbe stato lo stesso Saverio Giampà, secondo quanto ha riferito agli inquirenti Catroppa, a raccontare di aver partecipato all’azione omicidiaria ai danni di Bruno Cittadino, procurandosi la moto poi utilizzata per il delitto. Catroppa ha riferito, infatti, che Saverio Giampà gli disse che “gli era andata bene perché non gli era arrivato il mandato di cattura”. Uno scambio di informazioni che sarebbe avvenuto nel carcere di Siano, quando Catroppa e Saverio Giampà erano detenuti. Dichiarazioni che avvalorano anche quelle dell’ex boss Giuseppe Giampà che si è definito mandante ed è reo confesso dell’omicidio di Cittadino. Giuseppe Giampà, nel corso dei suoi interrogatori, ha descritto movente e dinamiche del delitto: “mi era stato riferito che Bruno Cittadino aveva offerto cinquanta mila euro per la mia eliminazione, inoltre, Cittadino era cognato di Pasquale Torcasio ed era inserito nella cosca Torcasio con vari compiti tra cui quello di riscuotere estorsioni e spacciare sostanze stupefacenti”. L’omicidio di Bruno Cittadino è stato più volte oggetto delle dichiarazioni di Giuseppe Giampà, sia nei verbali di interrogatorio, che durante le sue deposizioni in aula nel corso del processo Perseo al Tribunale di Lamezia. L’ex boss ha raccontato che a sparare fu Francesco Vasile, che guidava la moto procurata da Saverio Giampà, mentre a fare da “specchietto” fu Giancarlo Chirumbolo, che avvisò con uno squillo dell’arrivo della vittima. Dalle indagini condotte e dalle dichiarazioni dei collaboratori è emerso, quindi, che Saverio Giampà “era pienamente consapevole dell’azione omicidiaria e della finalità a cui serviva lo scooter” e “ concorreva dunque materialmente nell’omicidio”.
Oltre a Saverio Giampà, oggi è stato interrogato dal Gip anche Pasquale Torcasio, arrestato ieri nell’Operazione Perse, con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Giuseppe Torcasio. Pasquale Torcasio avrebbe fatto intendere, attraverso il suo avvocato Paolo Mascaro, di voler rilasciare delle dichiarazioni spontanee nei prossimi giorni.