Abbreviato Perseo: Gup, su richiesta avvocato Ferraro non ammette verbali pentiti

udienzaperseo27-04
Lamezia Terme – Battute finali del processo Perseo che si sta celebrando in abbreviato davanti al Giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro Giuseppe Perri, nei confronti dei soggetti tratti in arresto a luglio del 2013. L’udienza di oggi era stata fissata per la discussione dell’ultimo difensore degli imputati, dopo la quale era prevista la camera di consiglio e la lettura della sentenza che avrebbe posto fine al processo di primo grado. Esaurito però l’intervento difensivo dell’Avvocato La Russa, il Giudice ha deciso di rinviare il processo al prossimo 8 giugno per le eventuali repliche del pubblico ministero e dei difensori, e per la successiva camera di consiglio. Anche nell’udienza di oggi il pubblico ministero Elio Romano ha chiesto nuovamente l’acquisizione delle dichiarazioni rese dai nuovi collaboratori di giustizia Giuseppe Catroppa, Pasquale Catroppa e Luciano Arzente, ed il Giudice ha invitato i difensori a intervenire su tale richiesta e sull’esame diretto di tali soggetti.

L'avvocato Aldo Ferraro

L’avvocato Aldo Ferraro

Ad illustrare i motivi di opposizione a tali ulteriori acquisizioni probatorie è intervenuto l’Avvocato Aldo Ferraro, che ha contestato la richiesta della Procura mettendo in evidenza che l’istituto processuale invocato dall’accusa, e cioè la possibilità di nuove integrazioni degli atti sulla base dei quali erano state formulate le richieste di rito abbreviato, è applicabile solo nel caso in cui il Giudice ritenga di non poter decidere “allo stato degli atti”. Il che avrebbe presupposto, secondo l’Avvocato Ferraro, l’incompletezza del fascicolo processuale nonostante le dichiarazioni accusatorie rese da oltre 15 collaboratori di giustizia, e la decisività delle dichiarazioni rese dai Catroppa. E poiché tali requisiti non esistono in tale vicenda processuale, la richiesta del pubblico ministero non poteva trovare accoglimento. Sta di fatto che il Gup Perri ha rigettato la richiesta della Procura ritenendo di essere in grado di “decidere allo stato degli atti” e che non si profila alcuna incompletezza del fascicolo processuale, ragion per cui ha rinviato all’8 giugno per la lettura del dispositivo della sentenza, sempre che il pubblico ministero non ritenga di replicare agli argomenti oggetto di discussione difensiva, nel qual caso tutti i difensori degli imputati potrebbero nuovamente intervenire, con conseguente dilatamento della durata del processo.