‘Ndrangheta: no Tdl ad arresto Trematerra, “ma indizi sono gravi”

michele-trematerra-07-07Catanzaro – Il Tribunale della liberta’ di Catanzaro ha rigettato l’appello con cui la Dda aveva insistito per l’arresto dell’ex assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra, indagato per concorso esterno e corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta Acheruntia condotta dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni. Al centro delle indagini i legami tra Trematerra e l’ex consigliere comunale di Acri, Angelo Gencarelli, considerato elemento di spicco della cosca di ‘ndrangheta “Lanzino-Rua’”. Lo scorso 7 luglio il gip di Catanzaro aveva negato l’arresto del politico. Nell’ordinanza emessa oggi i giudici del Tdl hanno ritenuto di escludere i gravi indizi di colpevolezza a carico di Trematerra per il reato di concorso esterno. In sostanza, scrivono i giudici, “gli interventi chiesti e ottenuti da Trematerra si sono rivelati funzionali a interessi personali ed egoistici dei singoli beneficiari e non si sono posti con la consapevolezza e la volonta’ di interagire sinergicamente con le condotte degli associati in funzione del potenziamento, consolidamento e mantenimento in vita del sodalizio”. Al contrario, sempre secondo il Tribunale della Liberta’, sussistono i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’ex assessore calabrese per l’accusa di corruzione elettorale aggravata dall’articolo 7 “sotto forma di agevolazione della consorteria mafiosa di Angelo Gencarelli”. “Il patto – si legge nell’ordinanza – ha comportato, a seguito dell’elezione di Michele Trematerra al consiglio regionale, un rafforzamento del prestigio esterno della consorteria, che poteva vantare e, all’occorrenza, sfruttare e avvalersi per il raggiungimento delle sue finalita’, la presenza di un soggetto inserito negli organi istituzionali della Regione Calabria”.