Imprenditore suicida: la solidarietà del consigliere Armando Chirunbolo

Armando Chirumbolo

Armando Chirumbolo

Lamezia Terme – “Esprimo grande vicinanza e solidarietà alla famiglia dell’imprenditore lamentino che con il suo gesto disperato ha aperto in città una seria riflessione sulla drammatica situazione economica che vivono gli imprenditori che non riescono più a far fronte ai loro impegni, in alcuni casi chiudendo le loro attività ed in casi come questo addirittura decidendo di farla finita dopo aver ricevuto una cartella esattoriale. Il 22 Giugno del 2012 ho presentavo una mozione consiliare con la quale chiedevo a gran voce all’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme di revocare immediatamente il mandato ad Equitalia, ma tale richiesta rimaneva inascoltata”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale di Lamezia, Armando Chirumbolo, che ricorda che “da ogni parte in Italia si levano voci di protesta contro Equitalia. Sull’intero territorio nazionale proliferano i dissensi e le manifestazioni dei contribuenti nei confronti di tale Società che gestisce la riscossione”. Chirumbolo mette in evidenza che “i cittadini contestano un modus operandi dell’Ente di riscossione che spesso mette ancor più in ginocchio le imprese, privandole dei propri beni senza neanche un preavviso” e sottolinea che “nel Meridione D’Italia la problematica è maggiormente accentuata, in considerazione del fatto che Equitalia tiene atteggiamenti intollerabili nei confronti delle aziende del Sud, praticando metodi che stanno provocando il fallimento di molte aziende e ponendo in essere pratiche vessatorie nei confronti dei cittadini contribuenti, oggi già soffocati da una pressione fiscale senza precedenti nella storia repubblicana”. Il consigliere comunale nel mettere in evidenza che “dal primo gennaio 2013 la legge 201/2011 ha previsto che i Comuni possono gestire da soli l’attività di riscossione”, si domanda “perché a Lamezia, nonostante la mia richiesta ufficiale di revocare il mandato ad Equitalia per la riscossione dei tributi, tutto è rimasto come prima?”. considerato, “altresì, che il rapporto costi benefici non lascia intravedere alcuna buona ragione per continuare ad affidare ad Equitalia il sistema di riscossione dei tributi. Sino ad oggi l’affidamento della gestione della riscossione tributi ad Equitalia ha comportato l’aumento dei tassi d’interesse, la pratica del pignoramento delle case e una lentezza amministrativa che contemporaneamente ha penalizzato il Comune di Lamezia Terme ed i cittadini lametini”. Chirumbolo nella sua analisi del sistema della riscossione dei tributi ricorda che “molti sono i comuni italiani che già hanno deciso di liberarsi di Equitalia, ed i benefici in termini di risparmio economico si sono subito visti”. Un esempio lampante, evidenzia, “è stato offerto dal comune di Oristano, che passando alla gestione diretta dei tributi ha conseguito sia risparmi sui costi di circa 150,000 euro, sia un aumento del gettito di 650.000 euro”. Comunque per il consiglire comunale lametino “e’ chiaro che un Comune, passando alla riscossione in proprio dei suoi tributi non deve pagare l’aggio a Equitalia, e, quindi a fronte di costi minori consegue maggiori ricavi e non solo, anche più liquidità in cassa, in quanto le risorse finanziarie diventano immediatamente disponibili a differenza di quanto avviene con la gestione Equitalia, che prevede una liquidazione delle somme entro i due anni successivi all’emissione del ruolo”. Il Comune di Lamezia Terme “non è un ente impersonale, e stante la sua presenza sul territorio, conosce bene i sui contribuenti e le loro difficoltà, e può in caso di necessità di una famiglia indigente posporre, dilazionare, cancellare un pagamento. La politica avrebbe dovuto , già da tempo, compiere – conclude – questa scelta responsabile, che oggi è, ancor più , necessaria in considerazione della grave crisi economica che attanaglia le famiglie e le imprese lametine.